I grillini sparano pure contro la torre piloti

I grillini sparano pure contro la torre piloti

«Ora guerra», «Franceschini sciacallo». Mentre in aula il ministro Dario Franceschini annuncia la prima fiducia del governo Letta, le bacheche Facebook dei deputati del Movimento 5 Stelle si riempiono di messaggi «bellicosi», contro le scelte dell'esecutivo. E anche dalla Liguria i grillini schierano le truppe contro il decreto delle «urgenze». Di fatto si oppongono a tutti i finanziamenti del governo, compresi quelli che sbloccano i soldi per i terremotati e le vittime di tante tragedie. Ma anche quelli che interessano da vicino la Liguria, come la ricostruzione della torre piloti distrutta dalla nave della Messina insieme a nove vite umane. E, ovviamente, il Terzo Valico.
Non è un caso neppure se proprio dalla Liguria arrivano parole di fuoco di esponenti grillini. «Il ministro Franceschini in aula si è comportato da sciacallo, si è nascosto dietro le tragedie umane dei terremotati per giustificare l'atto politico. Vergogna!». «Noi abbiamo chiesto di togliere gli articoli che riguardano Tav e terzo valico dei Giovi - racconta Matteo Mantero, deputato savonese -. Non vogliamo che queste cose passino infilate sotto banco in un decreto sulle emergenze, quando non hanno nulla di emergenziale, di queste cose si deve discutere in aula, abbiamo il diritto di poter fare il nostro lavoro. Il governo non ha sentito ragioni, e metterà la fiducia. Il Parlamento è stato svuotato di ogni suo potere. Questo è presidenzialismo di fatto, il governo decide, il Parlamento ratifica, la fine della democrazia parlamentare!».
Di diverso tenore, ovviamente, le posizioni di chi, da anni, aspetta il finanziamento per il Terzo Valico e per opere indispensabili per la Liguria. Tra questi Luigi Merlo, il presidente dell'Autorità Portuale, che non usa mezzi termini: «C'è un problema di credibilità, innanzitutto nei confronti dell'Europa. Ci sono intese e accordi all'interno delle reti Ten, per cui l'Europa ha scelto Genova tra i porti core: con questi stop and go rischiamo di fare una figura cialtronesca, mentre gli altri stanno già realizzando o completando le infrastrutture all'interno del corridoio Genova-Rotterdam». In ballo c'è anche il ribaltamento a mare dello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente. Secondo Merlo «c'è poi un problema sui mercati internazionali in relazione al trasporto delle merci: non si capisce come mai un disegno così naturale, competitivo e rilevante per la crescita non vada avanti. È difficile spiegare ai mercati perchè una cosa così ovvia non cammina».
Circa la «non immediata cantierabilità» del Terzo Valico, addotta tra le motivazioni per la cancellazione dei finanziamenti, «credo - ha affermato Merlo - che al governo siano state fornite informazioni non precise e non puntuali. Il Terzo Valico è già cantierato e le difficoltà derivano da altre resistenze, che non sono quelle del territorio: è una delle poche opere in Italia di cui l'intera comunità chiede la realizzazione ma, nonostante questo, ci sono misteriosi intoppi che ogni volta tendono a ritardarne la realizzazione». Merlo ha fatto riferimento anche al salone Transport & Logistics, che si è chiuso il 7 giugno scorso a Monaco di Baviera: «Non si può andare al principale appuntamento della logistica europea dove tutto il mondo dell'economia e dei mercati ci hanno chiesto tempi e modalità del Terzo Valico e poi aprire una discussione, con questi stop and go, che sono inaccettabili». «Ci sono poi - ha concluso il presidente dell'Autorità Portuale genovese - elementi che non corrispondono a verità.

Noi stiamo pagando un prezzo alto perché, paradossalmente, potremmo dare una grande offerta per l'accoglimento dei materiali di scavo, in primo luogo con il ribaltamento a mare di Fincantieri - per il quale non ci stanno dando i soldi, nonostante sia stato firmato un accordo di programma».

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