Ilva, il sindaco Doria a senso unico: «È tutta colpa dell'azienda»Incontro con la Rappresentanza sindacale unitaria

«Nella vicenda Ilva di Taranto ci sono evidenti responsabilità a carico dell'impresa»: lo dichiara il sindaco di Genova, Marco Doria, preoccupato per la situazione che si è venuta a creare nello stabilimento pugliese, e in particolare per le «gravi conseguenze» che un'eventuale battuta d'arresto della produzione avrà sugli altri stabilimenti del gruppo, compreso quello di Cornigliano». In attesa del pronunciamento sul sequestro da parte del tribunale del Riesame, atteso per venerdì, il primo cittadino incontra i rappresentanti delle Rsu dello stabilimento genovese dell'Ilva, ai quali esprime i propri timori sull'evoluzione della situazione. A loro volta, i rappresentanti dei lavoratori manifestano apertamente la propria preoccupazione per la decisione che - fanno presente con chiarezza - rischia di avere gravi ricadute anche sugli altri stabilimenti del gruppo. «È piena la consapevolezza della serietà del problema ambientale e di come la produzione industriale debba essere compatibile con l'ambiente - replica Palazzo Tursi, tramite una nota diffusa subito dopo l'incontro -. È chiaro però che una questione di tale complessità non può essere risolta solo da provvedimenti, pur motivati, della Magistratura, chiamata a svolgere la sua funzione. Esistono da quanto emerge - insiste il sindaco - evidenti responsabilità dell'impresa che deve essere chiamata a compiere tutti quei passi che avrebbero dovuto trovare già attuazione». Secondo il Comune di Genova, inoltre, «appare comunque necessario superare nell'immediato questa fase di stallo non utile a risolvere i delicati problemi ambientali e gravida di effetti negativi sull'occupazione e sul reddito di decine di migliaia di famiglie».
I rappresentanti dei lavoratori dell'Ilva e il sindaco - si legge ancora nella lunga nota diffusa dal Comune - concordano sull'importanza del lavoro industriale nel nostro Paese, e sottolineano anche l'importanza di una industria siderurgica moderna in Italia. Perché queste non restino soltanto affermazioni di principio, è fondamentale che si affermi una scelta complessiva a favore dell'industria nazionale, ed è anche necessario che il Governo e il Parlamento siano capaci di elaborare linee convincenti di politica industriale. Queste considerazioni - precisa sempre Palazzo Tursi - sono tanto più valide guardando alla realtà di Genova. Anche la nostra città vive un momento economico particolarmente difficile: si perdono posti di lavoro, numerosi sono i segnali di crisi aziendali. Preoccupante appare in questo quadro, indipendentemente dalla vicenda di Taranto, la situazione dello stabilimento Ilva di Cornigliano; della questione l'amministrazione comunale intende, nella consapevolezza del proprio ruolo e dei suoi limiti istituzionali, farsi carico d'intesa con la altre Istituzioni locali come già avvenuto in passato, con l'obiettivo di tutelare al meglio il lavoro e le condizioni sociali di chi lavora». Della questione si era occupato, nelle stesse ore, il Municipio VI Ponente, riunito in seduta straordinaria nella sede di viale Narisano a Cornigliano.


Infine, sulle ripercussioni anche a Genova della chiusura dello stabilimento di Taranto si pronunciano il deputato e coordinatore regionale dell'Idv Giovanni Paladini e il capogruppo del partito in Regione Nicolò Scialfa, secondo cui «non dobbiamo cedere al ricatto o lavoro o inquinamento».

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