(...) di dire una sola parola di condanna contro le vergognose scritte vergate sui muri e sul portone del tempio israelitico. «Israele Stato nazista», è la frase che ha accolto ieri i fedeli ebrei che hanno partecipato alle celebrazioni per la festività del sabato. Il blitz compiuto la notte precedente ha portato a imbrattare anche i muri vicini: «Palestina libera» e «Fermiamo il massacro a Gaza», sono stati gli altri slogan tracciati con una bomboletta spray grigio scuro. Oltre alla sinagoga è stata presa di mira anche la chiesa valdese in via Curtatone, sempre nelle adiacenze di via Assarotti.
Le scritte sono state scoperte ieri mattina e sul posto sono arrivati i carabinieri e la Digos. Dai rilievi compiuti si spera di riuscire a risalire agli autori del gesto, anche se al termine di ogni scritta non ci sono sigle o firme che «rivendicano» il blitz. Il tenore delle frasi e i riferimenti sono comunque chiaramente riconducibili ad aree politiche che hanno sposato la causa palestinese e inneggiano all'odio nei confronti dello Stato di Israele. Un'area trasversale che unisce estrema destra ed estrema sinistra, visto che anche ieri la segreteria ligure di Gioventù Italiana, pur senza fare minimo cenno al blitz, ha rilanciato un duro comunicato contro Israele. In questo senso ricalcando le posizioni più oltranziste dei filopalestinesi di sinistra. La cosa grave è che i gesti intolleranza politica, razziale e religiosa vengono condannati o meno a seconda di chi è l'oggetto dell'attacco.
Infatti neppure questa volta, dopo che si è sparsa la notizia delle scritte antisemite, è arrivato un solo comunicato ufficiale di condanna. Le stesse autorità che rappresentano la Genova medaglia d'oro della resistenza confermano ancora una volta come l'indignazione sia sempre a corrente alternata, e la democrazia un concetto che non può prescindere dall'aspetto ideologico.
E a nulla può valere la giustificazione della giornata prefestiva, visto che in passato le dichiarazioni di sdegno per episodi analoghi non sono mai mancate a prescindere dal calendario. Non sono mai mancate (e giustamente) le dichiarazioni dei sindaci, della presidenza della Regione e del consiglio regionale, di tutto il mondo politico e istituzionale.
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