«La Liguria sfrutti l'Expò per rilanciarsi»

Stanno girando la Liguria, battendola palmo a palmo dalla costa all'entroterra e in senso opposto. Sono i candidati di Fratelli d'Italia, il movimento fondato da Giorgia Meloni e Guido Crosetto e alleato di Pdl e Lega alle prossime elezioni politiche. In Liguria ha raccolto un gruppo di giovani che venivano da precedenti esperienze nell'area del centrodestra e sta avendo buon successo nel confronto con gli elettori. Il più attivo sul fronte della campagna elettorale è sicuramente Riccardo Garosci, imprenditore con radici liguri e numero due per la Camera dei deputati subito dopo l'ex ministro della Gioventù (oggi alle 18 è a Rapallo, Hotel Riviera Lungomare, per un incontro con gli operatori commerciali e turistici del levante, assieme a Marco Gramegna e Gianni Arena).
Garosci, con una esperienza alle spalle da europarlamentare, sta puntando sul confronto con la piccola e media impresa del territorio ed in questi giorni si è concentrato soprattutto sul settore turistico-ricettivo con incontri in diverse località delle riviere: «Girando per la Liguria emerge una situazione di crisi diffusa e di insoddisfazione - racconta il candidato di Fratelli d'Italia -. Si tratta di un malumore dovuto sia ad un mercato che non risponde all'offerta, sia a mancate scelte nazionali. Non dobbiamo dimenticarci che in tutta Italia, per l'anno in corso, è previsto un calo dei turisti italiani del 9,6 per cento mentre il calo degli stranieri è stimato intorno all'1,1 per cento». Un dato preoccupante, secondo Garosci, che ha più o meno le stesse stime per il contesto ligure: «Sulla spesa degli italiani si è creato un blocco psicologico che si unisce a quello pratico, la politica può e deve agire per aiutare il rilancio turistico - prosegue -. Torno su un tema a me caro: Expò 2015. Nel nord Italia, intorno a Milano, nel giro di sei mesi si prevede l'arrivo di 20 milioni di visitatori da tutto il mondo. Se la Liguria riuscisse ad accaparrarsi il 5 per cento di quella fetta di turismo avrebbe risolto i suoi problemi e riuscirebbe a pianificare un rilancio in grande stile. Sono progetti su cui bisogna muoversi e nei quali si deve credere, questa terra ha gli strumenti per valorizzare il proprio marchio in tutto il mondo». Non solo l'Expò, ma nell'immediato campagne di comunicazione mirate guardando all'estero, in particolare alla Russia, per promuovere il marchio Liguria, «ed evitare di sparare stupidaggini come la proposta di portare ad 11 mesi l'anno scolastico. La proposta di Monti è scellerata proprio ragionando sulle abitudini vacanziere degli italiani».


Il ragionamento si allarga e scivola più in generale sulla piccola e media impresa, fetta consistente che copre circa l'80 per cento dell'economia italiana e che ha visto chiudere il 5 per cento delle attività nel corso del solo 2012 tra La Spezia e Ventimiglia: «Se invece di aiutare le banche con i soldi raccolti con l'Imu avessimo impiegato quelle risorse per creare nuove competenze, aiutare le imprese e sostenere chi crea occupazione a quest'ora avremmo davanti un altro quadro complessivo».
L'ultima battuta sul partito, nato solo da un paio di mesi: «Le nostre idee piacciono abbiamo la difficoltà di sponsorizzare il nostro simbolo» conclude Riccardo Garosci.

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