(...) l'ordine di servizio sulla riorganizzazione degli uffici diramato il giorno prima dalla Direzione di Fincantieri, con il quale veniva spostato nel cantiere di Riva Trigoso il Pla, ovvero l'ufficio tecnico di produzione. Decisione questa che da una parte del sindacato, la Uilm, viene presa con grande preoccupazione. «Nel 2011 fu firmato un accordo sindacale per la creazione del cantiere integrato che prevedeva condizioni ben precise - scrive in una nota il segretario provinciale della Uilm, Graziano Leonardi -. Fino ad ora, il previsto spostamento del settore post vendita al Muggiano non è avvenuto, ma in compenso viene impoverito lo stabilimento spezzino».
Passano poche ore e al comunicato della Uilm e alla visita del sindaco della Spezia, Massimo Federici che dichiara la necessità «di fare chiarezza, di capire quale sarà il ruolo di questo stabilimento fino a poco tempo fa considerato strategico per Fincantieri», si aggiungono le parole dell'assessore regionale Vesco. «Solidarietà ai lavoratori del Muggiano. Si tratta di un fatto che indebolirebbe lo stabilmento spezzino. La Regione si è sempre mossa con il proposito di salvaguardare tutte e tre le realtà produttive liguri, e viste le ampie rassicurazioni ricevute nel recente passato dall'azienda, trovo francamente incomprensibile questa possibilità». Vesco prosegue augurandosi che «l'azienda eventualmente voglia tornare sulle sue decisioni, tenendo conto che la realtà spezzina può rafforzare il rapporto tra la città, il mare, la cantieristica, le aree della Marina Militare e il polo universitario» e si dice pronto a convocare un tavolo con le parti sociali in Regione per scongiurare qualsiasi ipotesi di depotenziamento del Muggiano.
Ma Vesco non è il solo a prendersi a cuore la vicenda dei lavoratori, perché interviene anche la Cna di La Spezia con un comunicato in cui esprime «forte preoccupazione per la ventilata ipotesi di trasferimento dalla Spezia del reparto progettazione Fincantieri: significa far perdere al cantieri del Muggiano la sua naturale vocazione di progettazione e produzione navale, impoverendo un territorio ricco di professionalità, cultura marinara e artigiana». E ancora, la solidarietà ai lavoratori arriva anche dal Psi: «Fincantieri è una delle più grandi aziende nazionali, la cantieristica va sostenuta e rilanciata, occorre difendere i siti produttivi liguri di Fincantieri e i loro livelli occupazionali, in particolare quello spezzino». Insomma una levata di scudi a difesa della protesta contro un trasferimento di un settore dell'azienda che cade proprio nel momento in cui Fincantieri festeggia il suo massimo successo internazionale, consegnando per il battesimo ufficiale, nelle mani della duchessa di Cambridge, Kate Middleton, la più grande nave da crociera mai costruita. E quindi? Ci pensa il sindacato dei «duri e puri» a riportare nei ranghi i suoi e a bollare lo sciopero come «Una tempesta in un bicchier d'acqua - commenta il segretario comprensoriale della Fiom-Cgil, Sergio Ghio -. Riva Trigoso e il Muggiano sono per definizione della Fincantieri cantiere integrato e per questo come è stata spostata da Riva al Muggiano la gestione del magazzino, ora una parte della progettazione andrà a Riva Trigoso». Tutto qui, niente di più, rimarca Ghio che bacchetta: «La lotta va fatta non per le integrazioni aziendali ma per i carichi di lavoro, perché se entro la fine dell'anno non saranno finanziate la settima e l'ottava fregata europea multifunzionale Fremm, allora sì che saranno dolori». E a ben guardare, anche nel comunicato dell'azienda, c'è scritto che il 14 novembre del 2011 Fim, Fiom e Uilm hanno sottoscritto con Fincantieri un accordo per i due siti che «sulla base della tutt'ora immutata e drammatica situazione di mercato, definiva le condizioni operative necessarie ad assicurare una prospettiva di continuità produttiva e occupazionale. Oggi, a più di un anno dalla creazione del cantiere integrato militare, stante la consapevolezza della necessità di tali interventi organizzativi, non è più possibile considerare il sito del Muggiano come autonomi. L'unificazione dell'ufficio tecnico di sviluppo del cantiere integrato e la creazione di due presidi tecnici di sito devono essere considerate in quest'ottica di efficientamento.
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