Il motivo di questa mia lettera è quello di portare alla sua attenzione uno stato di cose a mio parere non proprio commendevole per la dirigenza di Forza Italia, prima e del Pdl poi, che ha preceduto quella attuale da poco insediata, affidata allamico di vecchia data Gianni Barci. Ecco le ragioni del mio disappunto.
Da comune cittadino, quale mi ritengo, un certo giorno sento il desiderio di avere uno scambio di idee con un qualche esponente della compagine politica sopra citata. La prima cosa che in un caso del genere uno pensa di fare è quella di cercare il relativo recapito telefonico valendosi dellelenco più recente: cosa che ha cercato di fare il sottoscritto andando alla voce «partiti».
In questa voce sono riportate ben 10 (dico dieci) utenze riferite sia al partito democratico che a due partiti comunisti residuali. Due altre utenze figurano poi ad un non meglio identificabile partito/socialista: del partito del «Popolo della Libertà» non trovo riportato alcun numero di telefono. Provo quindi a cercare alla voce Forza Italia e questa volta, allindirizzo di viale Brigata Liguria, trovo un numero il quale dispone di tre linee. Passo quindi a comporlo ma risulta perennemente occupato. La spiegazione che a me viene spontaneamente è quella che probabilmente potrebbero essere in tanti i cittadini sostenitori del partito a chiamare, data limminenza del ballottaggio.
Non mi resta che chiamare il gruppo consiliare della Regione sperando di trovare qualche membro del gruppo. Una segretaria mi avverte che non è presente alcuno dei consiglieri. Alla mia richiesta di delucidazioni circa limpossibilità di parlare con qualcuno della sede di viale Brigata Liguria, la signora mi fa presente che quella sede è da tempo dismessa, premurandosi di fornirmi un nuovo numero di telefono a cui poter chiamare allindomani.
La prima riflessione a cui sono stato indotto è stata la seguente: «Poveri noi siamo finiti proprio in buone mani. Il buon Silvio non ha certo da stare allegro!». Una seconda riflessione sconsolata può essere così riassunta: «se non sono in grado questi signori di farsi trovare su di un telefono, come lo sanno fare molto bene i loro efficienti antagonisti, che cosa ci si può aspettare da loro? Che non ci vengano a trovare delle scuse se lesito delle ultime elezioni amministrative è risultato per nulla esaltante».
In Italia molti decenni or sono alla scuola ci facevano cantare una canzone che cominciava con queste parole: «ma la mitragliatrice non la lascio etc. etc.». Oggi su quella stessa aria le parole dovrebbero essere queste: «ma questo cadreghino non lo lascio etc. etc.!».
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