di Enea Petretto
Urka che botta, cari Pidiellini!
Quando nemici ed amici del Berlusca si sono resi conto che il Cavaliere stava facendo sul serio, era già troppo tardi e, non potendolo neutralizzare escogitando, lì per lì, qualche processo, hanno cominciato, rabbrividendo, ad accusare gravi disturbi intestinali. È normale di questa stagione ed i nemici del Cav hanno buone ragioni per stropicciarsi la pancia.
Dal 1994 in poi, contraddistintisi per la forsennata politica persecutoria a lui dedicata, si sono accorti che, nonostante i preziosi aiuti di media e magistratura, i cervellotici deliri di gloria non han fatto altro che frantumarsi contro il muro di ottusa e pretestuosa arroganza da loro stessi costruito. Ed hanno ragione a sentirsi male. Non pensano di sbattervi ancora. Credevano di aver neutralizzato il Berlusca per sempre e se lo ritrovano, arzillo più che mai, ancora una volta tra le biglie.
Altra storia per i Pidiellini che hanno pugnalato Silvio alle spalle, pur essendo dei beneficiati. Costoro, sapendo che difficilmente conserveranno privilegi, poltrone e prebende sentendo odor di Cav, han preso d'assalto fonderie e farmacie varie. Insomma, «slip di ghisa e pannoloni» sono andati a ruba (nel senso che vi è stata una grande richiesta. Cosa andate a pensare...), perché non si sa mai...
È vero. Han preso gusto a vivere sulle spalle del contribuente e se dovessero perdere «il prestigio dello scranno», sarebbero costretti a lavorare per vivere. Brr... Insomma. La vita si fa sempre più dura ed anche i voltagabbana debbono nutrirsi. E poi basta dare un'occhiata ai giornali per capire che il collante di alcune poltrone si sta liquefacendo ed i titolari di quei glutei sono alla disperata ricerca di nuovi mastici. Chissà. La Speranza è proprio l'ultima Dea. Perché farla morire.
Basterebbe leggere la lettera di un prof che non vede di buon occhio il ritorno di Berlusconi e preferirebbe qualcun altro. Chissà come mai? Cambierà casacca per l'ennesima volta? Si recherà, anche lui, in fonderia? Mah!
Cari saluti a lei ed alla sua magnifica Redazione, dottor Lussana.
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