Fabrizio Graffione
Dalle multe ingiuste della polizia municipale alle cartelle pazze, in gran parte del Comune per l'Ici, richieste da Gestline ai genovesi, alle gabelle pretese sui passi carrabili, alle sanzioni non dovute all'Amt e all'Amiu, ma anche molti nei sul regolamento di palazzo Tursi che Fulvio Cerofolini vuole cambiare a favore dell'equità per tutti i cittadini. Ce n'è anche per l'Amga che, in assenza del doppio contatore, fa pagare l'Iva al 20 per cento, anzichè al 10 per cento, per i consumi domestici ad uso cucina.
L'ex sindaco, da qualche anno nominato difensore civico, ha illustrato ieri mattina l'attività del suo ufficio per il 2005. Un lavoro enorme, oltre 500 le richieste trattate e 227 i fascicoli aperti, con un incremento, rispetto all'anno precedente, di circa il venti per cento.
Il settore che ha riscosso maggiore interesse è quello delle sanzioni amministrative della polizia municipale, dopo l'introduzione delle corsie gialle, ma soprattutto per le zone blu istituite in centro, alla Foce e a Castelletto. Molte le multe in giuste elevate a chi, disabile e con regolare permesso, ha transitato nelle corsie gialle riservate ai mezzi pubblici, ma anche a chi si è visto recapitare la multa pur non essendo più propietario della vettura. È stato, inoltre, richiesto l'intervento di Cerofolini da parte di genovesi che si sono visti notificare verbali fantasma per sanzioni al codice della strada elevate in altri comuni senza che questi vi si fossero mai recati. Un altro capitolo è quello delle sanzioni Amt che sono state numerose per quanto riguarda gli utilizzatori dei bus trovati sprovvisti del titolo di viaggio. In sostanza gli utenti avevano lasciato a casa l'abbonamento e, pur esibendolo il giorno dopo, sono stati costretti a pagare una multa.
Nell'ambito della direzione tributi comunali la maggiore parte delle pratiche svolte dal difensore civico riguarda l'Ici, ma anche Tarsu e Cosap. In sostanza la guerra con la Gestline e Cerofolini, in linea con gli altri difensori civici di Provincia e Regione, continua per i troppi casi riscontrati e una mancata collaborazione.
«I rubinetti dell'informazione presso Gestline - denuncia l'ex sindaco di Genova - se prima erano deboli, oggi sono aridi. Non c'è volontà di cooperazione con i nostri uffici ed è difficile dialogare a fronte di una situazione che non è affatto migliorata. Se gli sportelli sono aumentati nella sede di via D'Annunzio, è sotto gli occhi di tutti che ogni giorno c'è una lunga fila di contribuenti arrabbiati che denunciano una serie di irregolarità e sbagli per le loro cartelle in parte imputate a Gestline, in parte a Defendini. Inoltre un ufficio soltanto non è sufficiente per una città come Genova».
«Dall'altra parte - spiega Cerofolini - abbiamo ricevuto, ma soltanto dopo una serie di incontri e di insistenze, qualche apertura da parte degli amministratori di palazzo Tursi per consentire la rateizzazione del debito anche in caso di ipoteca sull'immobile. La polizia municipale, poi, si è dimostrata collaborativa con noi. Al Comune abbiamo chiesto anche di modificare alcune parti del regolamento per venire incontro ai cittadini».
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