Gialli per le feste Brividi in salotto

La più puntuale e meticolosa nel rispettare l’appuntamento natalizio con i suoi lettori è stata sicuramente Agatha Christie (1890-1976). Per anni, fedele allo slogan «Christie for Christmas», produsse gialli che gli appassionati trovavano in libreria proprio durante le feste. Una selezione di queste storie divertenti e ricche di suspense ci viene riproposta nel volume antologico Il caso del dolce di Natale e altre storie (Mondadori). Un libro che è «come un pranzo di Natale accuratamente preparato da un vero chef», spiega nell’introduzione la stessa Christie. Con un menu «che prevede due portate principali: Il caso del dolce di Natale e Il mistero della cassapanca spagnola; un’accurata selezione di prelibatezze per accompagnarle: La follia di Greenshaw, Il sogno e Una donna sa...; e un sorbetto: La torta di more».
Sei storie che parlano di rubini scomparsi, cadaveri occultati in cassepanche, venefiche erbe selvatiche, incubi premonitori e coppie il cui matrimonio è in precario equilibrio. Protagonisti di Il mistero della cassapanca spagnola e La follia di Greenshaw sono gli infallibili e cocciutissimi Hercule Poirot e Miss Marple, ma la stessa Agatha Christie dice di aver attinto alle proprie esperienze natalizie adolescenziali per costruire Il caso del dolce di Natale. «Dopo la morte di mio padre, mia madre e io trascorrevamo sempre il Natale con la famiglia di mio cognato nel Nord dell’Inghilterra - spiega la regina del giallo - e che fantastici Natali da ricordare per dei ragazzi! Ad Abney Hall c’era tutto. In giardino c’era perfino una cascata, un ruscello e un tunnel sotto il viale d’accesso alla villa».
Non meno succulenta l’antologia Un Natale in Holmes (Gargoyle Books) che vede in azione Sherlock Holmes e il fido dottor Watson proprio durante il magico periodo di festa grazie alle penne di autori come Anne Perry, Barbara Paul, Jon L. Breen, Carole Nelson Douglas, Bill Crider, Reginald Hill, Edward D. Hock, etc. Quattordici racconti che evocano spettri di Natale e parlano di scandali invernali, di campane della vigilia, di cani ventriloqui, di uomini che non ridono mai, di ladri della dodicesima notte, di trombe degli angeli e che svelano persino l’identità di un curioso Sherlock Holmes italiano.
Una Copenaghen coperta di neve fa da cornice a Pensa un numero (Iperborea) del danese Anders Bodelsen che ci racconta le peripezie del cassiere di banca Flemming Borck il quale decide di intascarsi un ingente bottino fregando il criminale Sorgenfrey che da giorni fa la posta al suo sportello travestito da Babbo Natale sperando nel colpo della vita. Trasformati in gatto e topo dall’avidità, il piccolo borghese e lo psicopatico ladro si confronteranno sotto gli occhi dell’avvenente Alice.
Per le strade della Napoli del 1931, dove fervono nelle case i preparativi dei presepi familiari ci conduce invece Maurizio De Giovanni in Per mano mia (Einaudi). Il commissario Ricciardi questa volta deve vedersela con l’omicidio di due coniugi che vivono nella zona della spiaggia di Mergellina. Le ultime parole pronunciate da Emanuele Garofalo e sua moglie Costanza davanti al loro assassino risuonano nella testa del poliziotto, ma nessuna di quelle frasi sembra avere un senso chiaro, così come risulta per lui inquietante il fatto che l’omicida abbia infranto davanti al presepe proprio la statuina di San Giuseppe (protettore dei lavoratori ma anche delle famiglie).

La sua indagine si svolgerà così fra le povere case di pescatori che dipendono dalla milizia fascista del porto mentre a Napoli debutta a teatro Natale in casa Cupiello dei fratelli De Filippo e l’assistente di Ricciardi, il brigadiere Raffaele Maione, si trova alle prese con un dramma familiare degno di un romanzo di Carolina Invernizio.

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