Gianicolo e Villa Borghese bocciati in «verde urbano»

Gian Piero Milanetti

Il Gianicolo? Tra i peggiori d’Italia per strutture ricreative e sicurezza. Carente - alla pari con Villa Borghese - per quanto riguarda la manutenzione degli arredi architettonici e il superamento delle barriere architettoniche. Lo dice «Altroconsumo» nel numero di luglio/agosto. In un’inchiesta sui parchi urbani d’Italia, svolta tra il febbraio e il marzo scorso, il Gianicolo e Villa Borghese si piazzano agli ultimi posti per «qualità del verde urbano». La «Passeggiata», in particolare, raccoglie il maggior numero di giudizi negativi alla pari della Villa Comunale a Chiaia di Napoli.
Altroconsumo ha passato al setaccio i parchi di sette città italiane (Torino, Milano, Bologna, Firenze, Napoli, Palermo e, appunto, Roma), valutando integrazione con la città e servizi, vegetazione e gestione del Parco. Ad ogni voce (accessibilità, strutture didattiche, sicurezza, etc) è stato attribuito un giudizio: da pessimo a buono. E pessimo è, appunto, il «voto» affibbiato al Gianicolo per: strutture ricreative, sicurezza e presenza di acqua rispetto alla superficie. «Per la delusione di mamme e bambini, e di chi si aspetta da un parco attrattive e strutture per lo svago, segnaliamo la penuria di aree gioco e sportive (soprattutto nel Giardino inglese - a Palermo, ndr - e al Gianicolo)», si legge sulla rivista di informazione indipendente per i consumatori. La più celebre passeggiata d’Italia è considerata, poi, «poco rassicurante»: isolata, nonostante la posizione centrale, poco illuminata, con insufficiente numero di colonnine di sos o telecamere. Giudizio negativo anche per la rumorosità, la manutenzione degli arredi, la presenza di barriere architettoniche (che rendono difficoltoso l’accesso a carrozzine e passeggini), l’eccessivo numero di piante esotiche (considerato negativo dal punto di vista ecologico, in quanto richiederebbero più acqua e nutrienti di quelle locali), la scarsità di strutture didattiche e cartelli informativi che illustrano la flora e la fauna locale, favorendo il diffondersi di una cultura ambientale.
«La zona non è molto sicura - avverte Altroconsumo - perché è attraversata da auto, spesso a velocità elevata. Una maggiore dotazione di servizi e attrezzature e un livello maggiore di sicurezza potrebbe fare di quest’area un vero e proprio parco».
La sicurezza è uno dei punti dolenti anche di Villa Borghese. Troppe auto - e troppo veloci! - attraversano quello che è definito un «complesso storico unico», con la Galleria Borghese, fontane, ville, la scalinata del Pincio, il galoppatoio, piazza di Siena, il bioparco. Ma anche per quanto riguarda l’integrazione con la città e servizi, la villa storica lascia a desiderare: «I servizi sono ridotti così come sono quasi assenti le aree destinate al gioco».

Villa Borghese presenta ancora troppe barriere architettoniche e mediocre risulta la manutenzione degli arredi architettonici.
«La nostra inchiesta sulla qualità dei parchi - conclude Altroconsumo - dimostra che le risorse verdi possono essere amministrate meglio: è questo l’invito che rivolgiamo alle amministrazioni».

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