nostro inviato
ad Hannover
La faccia sorridente di Francesco Totti, quella distesa di Alessandro Nesta, quella felice di Vincenzo Iaquinta. I primi due saranno in campo con il Ghana, parola di Marcello Lippi. Il terzo no, anche se lui confessa che in questo mondiale vuole «giocarsi il suo futuro e magari segnare il primo gol in Nazionale».
Sfilano in mixed zone gli azzurri dopo lultimo allenamento allo stadio di Hannover (anche se ci sarà unappendice stamattina in un campo di periferia). Non cè grande voglia di parlare, Toni ripete che «tutti abbiamo voglia di iniziare, magari giocassi...». Quasi certamente lo farà, come Totti, il più atteso. Francesco va di corsa, respira laria del campo di Hannover. Già dopo lamichevole con la Svizzera si sbilanciò dicendo: «Io mi schiererei con il Ghana». Pensa forse alla scommessa che ha fatto con Kuffour mentre regala qualche battuta al volo: «Mi fa piacere che Lippi abbia detto che gioco. Io ci ho sempre creduto, sennò non sarei stato qui». Il suo secondo mondiale può iniziare, un sogno inseguito 113 giorni (e forse due anni, visto lEuropeo in Portogallo) sta per realizzarsi. Il 19 febbraio, giorno dellinfortunio alla gamba sinistra in campionato (frattura del perone e interessamento dei legamenti) che sembrava aver spezzato quel sogno, è lontano anni luce. «Per me non è una sorpresa sapere che gioco, non so se qualcuno resterà sorpreso e francamente non mi interessa», aggiunge il capitano della Roma, che vanta un precedente contro i ghanesi in un Mondiale under 17 (in porta cera Buffon) nel 1993. Finì 4-0 per gli azzurrini, chissà se Totti lo ricorda.
Gli occhi di tutti, inevitabilmente, saranno su di lui. E lui non vuole deludere, anche se la sua condizione non è ancora al top. «Non ha saltato un allenamento da quando sta con noi, sia a Coverciano che qui in Germania dice il suo amico Alessandro Nesta, al terzo Mondiale della carriera -. Sta bene, è bello asciutto, insomma è pronto». Come il difensore del Milan che pure aveva fatto temere Lippi e lo staff medico per un risentimento muscolare. «Ho provato negli ultimi due allenamenti, non ho più dolore», rassicura Nesta. Pochi minuti prima il ct aveva confermato che ci sarà, ma linput su una sua presenza con il Ghana laveva già fornito il professor Castellacci con 24 ore di anticipo.
«Non credo che sia un rischio farmi giocare», continua il calciatore rossonero. Che sottolinea come la squadra sia pronta allappuntamento, come da giorni ripetono tutti, Lippi in testa. «Cè la tensione giusta per il Mondiale, abbiamo lavorato molto, siamo tranquilli perché ci siamo preparati bene». E allora sotto con il Ghana, un avversario che lItalia conosce fin troppo. «È una squadra che non è solo velocità, ma anche tecnica. Ha aggressività e una buona organizzazione di gioco, bisogna stare molto attenti». Sì, perché questo Mondiale non è facile per nessuno. «Finora ho visto grande equilibrio, non cè una squadra che ammazza unaltra», è il giudizio secco di Nesta.
Lesordio, si sa, è uninsidia per tutti. La statistica dice che nelle 15 gare di debutto alle rispettive fasi finali dei Mondiali cui ha preso parte, la nazionale italiana vanta oltre il 50 per cento di vittorie, 8, più 4 pareggi e 3 sconfitte. «Vi ricordo che quattro anni vincemmo la prima partita (2-0 allEcuador, doppietta di Vieri). Quindi limpatto fu buono, poi le circostanze avverse fecero sì che la nostra avventura finisse agli ottavi». Per colpa di una squadra sfaldata, non certo aiutata dallarbitro Moreno. E la tolleranza zero dei fischietti sarà uno dei problemi maggiori. «Laltro giorno abbiamo visto un video con tutte le situazioni che saranno punite. Bisognerà stare molto attenti perché se perdi tempo ed entri male, lammonizione è sicura». E mentre gli altri attaccanti sfilano silenziosi, Iaquinta parla e offre la sua candidatura per una maglia da titolare. In fondo è quello che ha giocato meno partite, tra infortuni e diatriba con la società per il contratto.
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