Gioco illegale on line: l’intesa europea sull’asse Roma-Parigi

In attesa che l’UE si pronunci su giochi e scommesse con la sentenza della Corte di Giustizia, attesa all’inizio del 2012, ci sono stati virtuosi che cooperano per contrastare il gioco illegale online e tutelare i risultati sportivi. È il caso dell’Italia e della Francia che oggi firmeranno a Roma un protocollo d’intesa fra Raffaele Ferrara, direttore generale di Aams, e Jean-François Vilotte, presidente di Arjel, l’Autorité de régulation des jeux en ligne. L’asse fra questi due paesi farà sicuramente da prologo a un’intesa più ampia che, in tempi brevi, dovrebbe coinvolgere il maggior numero di stati membri. Per la comunità europea è una questione di credibilità e di autorevolezza. Delle due l’una: o si parlerà presto la stessa lingua su questo tema, o sarà deregulation allo stato puro. Con il rischio non solo di lasciare mano libera alla malavita organizzata nella gestione del gioco a distanza, ma anche di mettere in crisi le istituzioni sportive con risultati taroccati. Di qui l’importanza dell’accordo, che ha l’obiettivo di coordinare un impegno comune con uno scambio continuo di dati e informazioni. La legge italiana, nonostante i buchi creati dalla presunta dicotomia con le norme europee, viene considerata la migliore. E a questa s’è ispirato il sistema francese.
La sottoscrizione dell’accordo di cooperazione, il primo fra due autorità omologhe nel campo dei giochi e delle scommesse, avverrà presso la sede di Aams in piazza Mastai. «Il protocollo è il linea con le raccomandazioni del Consiglio dell'UE di dicembre 2010 e con quelle del Libro Verde della Commissione Europea, i quali condividono la necessità di attuare una stretta cooperazione tra i regolatori nazionali che condividono la stessa concezione di regolamentazione del settore dei giochi via internet», ha affermato il francese Vilotte alla vigilia dell’incontro.
La «black list», fortemente voluta da Aams, ha rappresentato uno dei temi più discussi nei giorni scorsi dai funzionari dei due enti che vorrebbero proporre qualcosa di analogo a livello comunitario. In Italia annovera oltre 3mila siti illegali a metà giugno, in Francia potrebbe essere varata da Arjel prima della fine dell’anno. A questo riguardo va ricordato che la raccolta del gioco a distanza è partita nel nostro paese nel 2006, mentre è stata autorizzata solo nel maggio 2010 dalla legge transalpina. Diverso anche il numero di licenze abilitate al gioco online: 35 in Francia, il doppio da noi.
Nel frattempo la nostra manovra fiscale da 40 miliardi prevede anche una stretta sui giochi, in particolare contro le scommesse e gli apparecchi da intrattenimento illegali.

In questa lotta all’evasione il ministro Tremonti si attende benefici fiscali di circa 600 milioni nella seconda metà del 2011 e di 1,5 miliardi a regime. Previsto anche l’avvio delle «lotterie al consumo», quelle che si acquisteranno alle casse dei supermercati con il resto della spesa. Importo massimo 5 euro.

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