Una «giornata particolare» ai Giardini della Filarmonica

Per i musicofili romani l’Accademia Filarmonica, gloriosa istituzione che ha avuto fra i suoi membri alcuni fra i più grandi musicisti, è la società di concerti che svolge la sua attività non nella sede storica di via Flaminia, ma al teatro Olimpico. Ma per molte famiglie che hanno ancora figli in età scolare, la Filarmonica è ben nota soprattutto per le sue molteplici attività didattiche soprattutto corali - dalle voci bianche a quelle femminili, guidate e dirette fin dai tempi di Noè, da monsignor Pablo Colino - ospitate nella sede storica di Via Flaminia 118.
A fine stagione la nuova dirigenza dell’Accademia, incarnata da Paolo Baratta, che è anche al vertice della Biennale veneziana, ha pensato di aprire le porte dei magnifici giardini di via Flaminia e quelle della storica Palazzina Vagnuzzi, di recente restaurata, per un saggio di fine anno dei giovani coristi e strumentisti, facendoli precedere dal vernissage (ore 18) di una mostra della celebre fotografa/ritrattista, Elisabetta Catalano, che espone la sua galleria di noti personaggi del milieu musicale, e subito dopo, dalla presentazione di un volume, dal titolo Il genio dell’armonia che racconta per la prima volta i tesori dell’archivio musicale della Filarmonica.
Al prezzo, popolarissimo, di 5 euro, si entra nei giardini alle 18, e vi si può restare fino a sera tardi, partecipando alla lunga maratona di inizio estate.


Si comincia con il coro dei bambini guidato da Pablo Colino, una specie di aperitivo, immediatamente seguito dal vernissage della mostra della Catalano; poi la presentazione del volume, seguita a ruota da un breve concerto del Coro di Santa Chiara diretto da Paolo Teodori, nel corso del quale si ascolteranno, per la prima volta, alcuni brani conservati ancora manoscritti nell’archivio della Filarmonica; infine il saggio dei migliori allievi della scuola di pianoforte di Olga Zdorenko e di quelli della scuola di violino affidata al Quartetto Bernini; e, per il gran finale, il Coro dell’Accademia Filarmonica , in brani, dal classico al popolare, di Palestrina, Schubert, Bixio, Luigi Colacicchi.

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