Giovani, il Papa lancia l'allarme: "Sesso e droga sono un'emergenza"

Benedetto XVI parla della grave emergenza educativa e chiede la più ampia collaborazione: "Si affievoliscono i valori cristiani che danno significato alla vita"

Giovani, il Papa lancia l'allarme: 
"Sesso e droga sono un'emergenza"

Roma - C’è una grave "emergenza educativa, che richiede oggi la più ampia collaborazione possibile". Il Papa è fortemente preoccupato per gli "episodi di violenza giovanile", così come per "gli incidenti stradali dove muoiono tanti giovani". "Si affievoliscono, specie tra le giovani generazioni - dice incontrando gli amministratori della Regione Lazio, della Provincia e del Comune di Roma (presenti il sindaco Gianni Alemanno, il presidente della Regione Piero Marrazzo, e della Provincia Nicola Zingaretti) - i valori naturali e cristiani che danno significato al vivere quotidiano e formano a una visione della vita aperta alla speranza; emergono invece desideri effimeri e attese non durature, che alla fine generano noia e fallimenti".

Allarme giovani Il Papa mette dunque in evidenza come "tutto ciò ha come esito nefasto l’affermarsi di tendenze a banalizzare il valore della stessa vita per rifugiarsi nella trasgressione, nella droga e nell’alcool, diventati per taluni rito abitudinario del fine settimana. Persino l’amore - prosegue Benedetto XVI - rischia di ridursi ad 'una semplice cosa che si può comprare e vendere' e 'anzi l’uomo stesso diventa merce'". "Davanti al nichilismo che pervade in maniera crescente il mondo giovanile - conclude il Papa - la Chiesa invita tutti a dedicarsi seriamente ai giovani, a non lasciarli in balìa di se stessi ed esposti alla scuola di 'cattivi maestri', ma ad impegnarli in iniziative serie, che permettano loro di comprendere il valore della vita in una stabile famiglia fondata sul matrimonio. Solo così si dà loro la possibilità di progettare con fiducia il loro futuro".

Dalla parte dei più deboli Il Santo Padre chiede agli amministratori di non dimenticare le famiglie, gli anziani, chi è senza casa e senza lavoro, gli immigrati e i nomadi. La Chiesa "non chiede nè vanta privilegi - dice Benedetto XVI - ma desidera che la propria missione spirituale e sociale continui a trovare apprezzamento e cooperazione. Vi ringrazio per la vostra disponibilità; ricordo infatti che Roma e il Lazio hanno un ruolo peculiare per la cristianità". Il Papa mette poi l’accento sulle "difficoltà a noi ben note". "A questo riguardo, sebbene le Caritas diocesane, le comunità parrocchiali e le associazioni cattoliche non si risparmino nel prestare aiuto a quanti sono nel bisogno - osserva Ratzinger - diventa indispensabile una sinergia fra tutte le Istituzioni per offrire risposte concrete alle crescenti necessità della gente. Penso qui alle famiglie, soprattutto a quelle con figli piccoli che hanno diritto a un avvenire sereno, e agli anziani, molti dei quali vivono in solitudine e condizioni disagiate; penso all’emergenza abitativa, alla carenza di lavoro e alla disoccupazione giovanile, alla non facile convivenza tra gruppi etnici diversi, alla grande questione dell’immigrazione e dei nomadi".

Sostegno alle strutture cattoliche Il Papa individua nelle strutture sanitarie cattoliche un apporto indispensabile nel mondo della sanità a servizio del cittadino. Per questo, chiede collaborazione e anche fondi da parte delle istituzioni. "So bene - dice Benedetto XVI - quanto sia impegnativo il compito di assicurare a tutti un’adeguata assistenza sanitaria nel campo delle malattie fisiche e di quelle psichiche, e quanto ingente sia la spesa da sostenere. Anche in questo campo, come del resto in quello scolastico, la comunità ecclesiale, erede di una lunga tradizione di assistenza verso gli ammalati, con tanti sacrifici - osserva il Papa - continua a prestare la propria attività attraverso ospedali e luoghi di cura ispirati ai principi evangelici". Il Papa auspica, quindi, che continui l’aiuto economico della Regione a tali strutture. "Nell’anno appena trascorso, da parte della Regione Lazio, pur nelle difficoltà delle attuali contingenze - dice - si sono colti segnali positivi per venire incontro anche alle strutture sanitarie cattoliche.

Confido che, proseguendo gli sforzi in atto - conclude il Papa - tale collaborazione sia opportunamente incentivata, in modo che la gente possa continuare ad avvalersi del prezioso servizio che tali strutture di riconosciuta eccellenza svolgono con competenza, professionalità, oculatezza nella gestione finanziaria e premura verso i malati e le loro famiglie".

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