"Giustizia, fisco e grandi opere Ecco le venti cose che faremo"

Il ministro per l’Attuazione del programma, Rotondi: "Già risolte tutte le emergenze. Nel vertice di luglio fisseremo l’agenda 2010"

Ministro Gianfranco Rotondi, Berlusconi ha assicurato: rilanceremo l’azione di governo. Come?
«Il governo va come un treno. In un anno abbiamo risolto tutte le emergenze e avviato riforme strutturali: federalismo, giustizia, scuola».
Il prossimo passo?
«Una riunione, in luglio, che servirà a predisporre la tabella di marcia per i prossimi dodici mesi».
Un summit tra tutti i ministri?
«Sì, ma non sarà un Consiglio dei ministri dove la squadra si riunisce per cose contingenti e dove, di solito, si rompe un uovo ed esce una sorpresa. Sarà un workshop di un giorno e mezzo per mettere a punto calendario e obiettivi».
Un conclave come fece Prodi a Caserta nel 2007?
«No. Niente a che vedere con i vertici di maggioranza del passato. Non ci saranno nomenklature ma soltanto i ministri con la loro cartellina e i loro programmi».
Come si fa nelle aziende?
«Precisamente. Presenteremo al Paese il programma immediato dei mesi a venire. Della serie: “Le venti cose che verranno”».
Dopo rifuti, Alitalia, terremoto, crisi economica in quali altri settori vi concentrerete?
«Queste sono state le emergenze. Noi realizzeremo il programma premiato dai lettori alle ultime elezioni politiche».
La crisi economica ha spostato in là qualche obiettivo?
«Qualcuno sì. Penso al quoziente familiare. Tutti siamo impegnati su questo fronte nella battaglia fiscale, ma la sua realizzazione riguarderà la parte finale della legislatura».
Mentre gli obiettivi più immediati?
«Starà ad ogni singolo ministro indicare quale ritiene essere il traguardo più prossimo. E su questi punti parleremo direttamente al Paese».
C’è qualche settore che sta particolarmente a cuore al premier?
«Senz’altro si aspetta molto dal rilancio del turismo italiano. Vogliamo fare uno sforzo eccezionale perché nel Pil la voce turismo si dilati».
Può far da traino alla nostra economia?
«Deve tornare ad essere fattore di crescita del sistema Italia, oltre che un biglietto da visita del nostro bellissimo Paese».
Le riforme del processo civile e penale sono già impostate. Qualcosa di nuovo sul tema giustizia?
«È possibile che nei piani immediati vi sia qualcosa che riguarda la funzionalità quotidiana del lavoro dei giudici».
Un intervento pro giudici?
«Si pensa erroneamente che questo governo sia contro i giudici. Le cronache si occupano di pm star, alla ricerca di visibilità. Ma sappiamo della difficoltà di molti giudici che operano con mezzi insufficienti».
Stipendi troppo bassi?
«Anche, ma non solo. È difficile far camminare la giustizia da tavoli polverosi, stanze inadeguate, retribuzioni leggere».
Confindustria chiede “cento giorni di concretezza”. Arriveranno?
«Nessun governo è mai stato così in sintonia con le esigenze dell’industria. Siamo il governo del lavoro ma anche dei lavoratori. Continueremo ad aiutare chi produce ricchezza e quindi assume».
Più ammortizzatori sociali?
«L’ottimo ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha saputo collocarsi sulla giusta linea del Piave».
La riforma delle pensioni è in vista?
«È in agenda.

Ecco un bel argomento su cui confrontarsi con l’opposizione senza furbizie, nell’interesse delle future generazioni».
E per il Mezzogiorno?
«Abbiamo in cantiere precise opere per il Sud: il Ponte sullo Stretto, l’adeguamento delle autostrade, la Salerno-Reggio Calabria».

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