È la rivoluzione on line. Quella che già nel giro di un anno dovrebbe portare lItalia dei tribunali dentro lera digitale. Tutte le sentenze, penali e civili, saranno disponibili e scaricabili su internet. Presto, già a partire dalla fine del 2009, imputati e avvocati leggeranno le carte in poltrona. Basterà un clic e i provvedimenti entreranno nello schermo. Addio, dunque, a code, peregrinazioni in cancelleria e ricerca affannosa dei fascicoli. Ma sarà davvero così?
A Roma, al ministero della Giustizia, affermano che non si tratta dellennesimo annuncio a effetto. In ogni caso questo è lintendimento dei ministri Angelino Alfano (nella foto) e Renato Brunetta che oggi firmeranno un protocollo che darà il via alla stagione del cambiamento. Il progetto, ambiziosissimo, vale 90 milioni di euro. E velocizza anche i tempi delle inchieste. La polizia giudiziaria, infatti, non consegnerà più a mano informative e denunce. No, tutto il materiale arriverà in Procura per posta elettronica certificata. E dunque protetta da intrusioni. Insomma, allorizzonte si profila davvero uno scenario quasi fantascientifico. Ma a Roma sono sicuri di potercela fare. I nuovi rapporti fra forze di polizia e procure sono già stati sperimentati a Napoli: i risultati sono ottimi. Sullaltro fronte ci vorrà un po di tempo, ma la strada è segnata. Non tutti dialogheranno con le cancellerie.
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