Novità in arrivo per Finmeccanica, Eni, Enel, Telecom, Snam, Atlantia e Terna con il decreto che modifica la disciplina della golden share, ossia il diritto di veto concesso allo Stato per la tutela degli interessi nazionali nei settori difesa, energia, tlc, reti e trasporti.
In particolare, il Consiglio dei ministri ieri ha stabilito che nel comparto Difesa lo Stato disponga di tre possibilità per ostacolare lM&A ritenuto lesivo per gli interessi strategici nazionali: limposizione di «specifiche condizioni» relative ad approvvigionamenti e sicurezza delle informazioni, il veto alle delibere assembleari o del cda e lopposizione allacquisto di partecipazioni da parte di un soggetto non controllato dallo Stato. Nel caso alle operazioni sia stato dato un via libera condizionato rispetto al quale vi sia stata inadempienza, sono previste sanzioni pari al doppio del valore del deal e, comunque, non inferiori all1% del fatturato dei soggetti coinvolti. Per gli altri settori, invece, il governo può esercitare il veto se lacquirente proviene da Stati extra-Ue e se loperazione generi «una situazione eccezionale di minaccia effettiva per gli interessi pubblici relativi alla sicurezza e al funzionamento delle reti». Se il soggetto extra-Ue si trasferisce in ambito comunitario sono necessari due presupposti per linterdizione: leventuale collegamento con associazioni criminali e il pregiudizio del diritto di accesso al libero mercato. Per le società partecipate direttamente e indirettamente dallo Stato, la titolarità del processo di valutazione spetterà al ministero dellEconomia.
Con le nuove norme il governo intende chiudere la procedura dinfrazione aperta nel 2009 dalla Commissione Ue che aveva presentato ricorso alla Corte di Giustizia Ue a novembre.
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