Gian Piero Scevola
È la notte delle stelle al Camp Nou di Barcellona, dove a risplendere è la stella più grande: Ronaldinho, il protagonista più atteso, anche se la partita si conclude sull1-1 e qualifica il Barcellona grazie al successo per 2-1 ottenuto a Londra. Ma è anche la notte della vendetta, aspettata un anno e consumata al momento giusto. Il Barcellona elimina il Chelsea ma, soprattutto, rispedisce al mittente le ambizioni di Josè Mourinho di conquistare la coppa più ambita. Lodiato Mourinho che pur nel Barça aveva fatto il secondo di Robson e Van Gaal, ma che da queste parti non è stato mai amato. E ora lallenatore più pagato del calcio moderno può solo concentrarsi sul campionato inglese che il Chelsea ha già praticamente riconquistato, visto il vantaggio incolmabile sugli inseguitori.
Ma la notte delle stelle è stata illuminata dal campione più grande: quel Ronaldinho che non smette mai di stupire e ieri sera a lasciare a bocca aperta un intero stadio, suo il gol del momentaneo vantaggio degli azulgrana, unautentica magia; suoi i sui tocchi smarcanti, i passaggi precisi, le finte e le accelerazioni improvvise e, soprattutto, quei quattro colpi di tacco in altrettante azioni del primo tempo, che hanno fatto scattare in piedi il Camp Nou. Estro e fantasia allennesima potenza, il bello del calcio, insomma.
Peccato che allappello sia mancata laltra stella tanto attesa. Largentino Messi si è infatti procurato un guaio muscolare dopo appena 25 e ha dovuto lasciare anzitempo la partita. Ma non sono davvero le stelle a mancare e il primo tempo è ben controllato dai padroni di casa che non faticano più di tanto a contenere le poco incisive proiezioni offensive del Chelsea, con il solo Drogba che al 20 costringe alla parata Valdes. Per il resto, gran controllo palla del Barcellona e show a non finire di Ronaldinho. Nella ripresa Mourinho suona ai suoi la carica, entra anche Crespo, ma il bello si registra al 34 quando Etoo serve il pallone a Ronaldinho.
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