Mai visto nè sentito un presidente così irremovibile. Nonostante in ballo ci siano interessi economici cospicui come nel caso Cassano-Sampdoria. Riccardo Garrone, presidente della Samp, intervenuto ieri a Parma ha parlato chiaro per l'ennesima volta e nonostante la contestazione del tifo blucerchiato. «Io non torno indietro, non cambio idea. E comprendo chi, come Antonio, per difendersi possa anche ricorrere a qualche bugia».
Garrone ha fatto riferimento alla propria famiglia facendo capire chiaramente due cose: 1) che non si lascerà condizionare dalla mozione degli affetti del tifo; 2) che non si lascerà conquistare nemmeno dalla possibilità di rimettere, nell'affare, qualche milione di euro. Per la prima volta allora il barese è rimasto vittima della sua stessa cassanata. In passato gli era andata sempre bene. Aveva rotto con la roma e con Totti? Benissimo. eccolo pronto a partire per Madrid? Aveva litigato con Capello prendfendolo in giro? Nessun problema: rientrò in Italia e alla Samp trovando accoglienza familiare in quell'ambiente.
Stesso percorso in Nazionale. Trap lo accolse e Lippi lo mise alla porta, Donadoni gli spalancò le porte e Lippi gliele richiuse, senza alcuna conseguenza visto che Prandelli lo ha subito reclutato e dopo l'ultimo incidente è pronto a perdonarlo e ad aspettarlo.
Grazie a Garrone il ribelle Cassano diverrà prigioniero delle sue cassanate
Il presidente della Samp è irremovibile: «Non torno indietro e congedo ad Antonio la libertà di difendersi mentendo». Il barese non perderà la nazionale grazie al rapporto con Prandelli ma dovrà trovare ben presto un'altra destinazione. E se fosse la Fiorentina?
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