È un po come volere scalare lEverest in scarpe da tennis, ma la Grecia vuole provarci lo stesso. Da sola, senza aiuti da parte del Fondo monetario internazionale, con lobiettivo di riportare in quattro anni il rapporto deficit-Pil dallattuale 12,7% al di sotto del 3%. Missione ai limiti dellimpossibile, che renderà forzatamente necessarie quelle «misure audaci e coraggiose» cui ha fatto ieri riferimento il numero uno della Bce, Jean-Claude Trichet, nellesortare Atene a sciogliere il nodo di un debito pubblico da 300 miliardi di euro che nel corso della settimana ha mandato in tilt i mercati.
Il premier ellenico George Papandreu ha continuato anche ieri a usare toni rassicuranti ma fermi («la Grecia non è Dubai»), cogliendo loccasione offerta dalla riunione dei leader europei riuniti a Bruxelles. Impegno cui ha preso parte anche il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ha rilanciato la candidatura di Giulio Tremonti al vertice dellEurogruppo e che è servito allEuropa per avanzare la proposta di una tassa mondiale sulle transazioni finanziarie. Papandreu si è detto convinto che la Grecia «non rischia un default per debiti» (ipotesi considerata invece probabile da un terzo dei cittadini), ha escluso categoricamente un ricorso al Fmi («non se parla proprio») e - tantomeno - unuscita da Eurolandia («è una possibilità che non esiste»).
Dalle parole, bisognerà però passare ai fatti. E in fretta, visto che ieri gli investitori sono tornati a punire la Borsa di Atene (-2,4% dopo il rimbalzo del 5% di giovedì). Il successore di Karamanlis dovrebbe presentare la prossima settimana, forse lunedì, il piano anti deficit, una volta incontrati i sindacati. Lintenzione è quella di mettere in campo, già a partire dal 2010, le grandi riforme necessarie a riequilibrare i conti. Servirà però il consenso dei cittadini, «visto che verranno prese decisioni difficili», ha anticipato Papandreu. Le misure fiscali per rimettere ordine nella finanza pubblica includeranno tagli all'apparato burocratico e agli sprechi del settore pubblico, ma non si esclude il congelamento degli aumenti di stipendio dei dipendenti pubblici per tre anni. Se evasione fiscale e corruzione venissero efficacemente combattuti, ha inoltre precisato il premier greco, i problemi economici del Paese si risolverebbero. Proprio la prossima settimana, gli 007 di Moodys daranno il via alla missione greca. Appunto alle agenzie di rating ieri Papandreu ha riservato una stoccata: «È inaccettabile che i Paesi siano alla loro mercè», ha affermato il primo ministro.
La partita della vita per la Grecia è dunque tutta da giocare.
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