Il Parlamento greco ha approvato con i soli voti della maggioranza socialista, e laiuto non decisivo del piccolo partito di estrema destra Laos, un duro piano di austerità che si scontra con una forte opposizione politica e sociale laltro ieri sfociata in una violenza mortale. Lausterità da 30 miliardi di euro in tre anni è passata con 172 voti del partito di governo Pasok e del Laos, e i 121 «no» di Nuova Democrazia (centrodestra), dei comunisti del Kke e della sinistra radicale di Syriza. Lex ministro degli esteri Dora Bakoyannis, deputata di Nd, ha votato a favore ed è stata subito espulsa dal gruppo parlamentare. Stessa sorte è toccata ai tre deputati del Pasok astenutisi.
Malgrado il quasi isolamento, le tre astensioni a segnalare malumori nel suo stesso partito e le ulteriori proteste di piazza con un nuovo sciopero generale alle porte, il premier Giorgio Papandreou si è però mostrato deciso ad andare avanti per «salvare il Paese dalla bancarotta». Fuori dellassemblea 10mila manifestanti urlanti gli hanno però ricordato che il Paese non è con lui. Dopo la morte, mercoledì, di tre impiegati della Marfin Egnatia Bank a causa di un attacco incendiario, verosimilmente condotto dagli anarchici, i sindacati pur esprimendo cordoglio per «lomicidio a sangue freddo», non hanno rallentato ma intensificato i loro appelli alla lotta contro «misure ingiuste».
Il piano di austerity è effettivamente pesante. Prevede, in cambio di 110 miliardi di euro dallEuropa e dal Fmi in tre anni, pesanti tagli salariali e pensionistici per i dipendenti pubblici, nuove tasse, congelamento delle assunzioni e una riduzione delle garanzie e degli emolumenti ai lavoratori del settore privato. Dal documento emerge inoltre che Atene vuole estendere ai prossimi tre anni la tassa «una tantum» sugli utili delle imprese, che dovrebbe generare entrate per un totale di 1,8 miliardi di euro, letà pensionabile sarà elevata a 65 anni mentre le indennità saranno indicizzate allinflazione. Le misure hanno lo scopo di ridurre il deficit sotto il 3% entro il 2013. Nonostante le proteste il premier comunque si è detto pronto ad andare avanti «anche se questo sarà il mio ultimo mandato». Il leader socialista ha annunciato che porterà in tribunale «i responsabili della crisi economica» soprattutto, lex premier Costas Karamanlis. Papandreou ha anche invitato tutte le forze politiche ad assumersi le proprie «responsabilità», rivolgendosi in particolare al leader dellopposizione, Antonis Samaras.
Intanto è stato varato un asse Sarkozy-Merkel per arrivare al più presto a una riforma del Patto Ue di stabilità e di crescita. Per il 12 maggio è attesa una comunicazione del commissario Ue Olli Rehn con le prime proposte concrete sul fronte del rafforzamento della governance, del coordinamento e della sorveglianza nellUnione monetaria.
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