Uno striscione alle porte del «Signorini». Una scritta nera su sfondo bianco: «Distruggeteli». È la risposta dei tifosi del Genoa allintervista carica blucerchiati rilasciata da Antonio Cassano. Per il resto, nellambiente rossoblù, la vigilia è passata nella tranquillità assoluta. Gasperini ha scelto ancora una volta un allenamento a porte chiuse per la rifinitura per non alimentare il nervosismo. Una sessione durata unora e mezza «in linea con le abitudini di tutte le settimane», fanno sapere in società. Nessuno straordinario, nessun lavoro supplementare. Lunica cosa che va scaricata è la tensione che separa la squadra dalla partita.
Nella partitella a campo ridotto, il tecnico del Genoa ha tentato di mischiare le carte, tastando diverse soluzioni per ogni reparto. Venti i giocatori convocati dal Gasp (fuori Gasbarroni e Mesto per infortunio). Il tecnico ieri sembra aver sciolto i dubbi sul modulo con il quale il Grifone sfiderà i cugini. Non 3-4-3 ma un più prudente 4-3-3 con Papastathopulos, Biava, Ferrari e Criscito sulla linea difensiva. A centrocampo non ci sarà lesperimento con Milanetto e Thiago Motta in coppia a presidiare la zona centrale. Giocherà, così, lex azulgrana, considerato più in forma in questo momento, con al fianco Rossi e Juric. Milanetto andrà in panchina. In attacco a supportare Milito saranno Sculli e Palladino. Lunica possibile sorpresa in formazione potrebbe essere la decisione di schierare Vandenborre al posto di Rossi. In panchina ci saranno anche Potenza, Bocchetti, Jankovic e Olivera.
Intanto, cè spazio anche per lamarcord. Quella di Osvaldo Bagnoli, tecnico che portò il Genoa al quarto posto nel campionato 1990/91 e alle semifinali di coppa Uefa nella stagione successiva: «Del derby ho tanti bei ricordi- dice Bagnoli- e quello che ho più impresso è quello del 2-1 con il gol decisivo di Branco su punizione nellanno dello scudetto della Samp.
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