Roma - Beppe Grillo agita le acque in casa Pd: "Da oggi sono iscritto". Il comico genovese non sotterra l'ascia da guerra ma prosegue a testa bassa cercando di portare a compimento il progetto (per qualcuno la provocazione) che si è messo in testa: correre per la poltrona di segretario del Partito democratico. La condizione essenziale per partecipare alle primarie è quella di essere iscritto al partito. Ma un cavillo potrebbe sbarrargli la strada. L'iscrizione, infatti, può essere respinta dai dirigenti del partito. E lo statuto fissa dei paletti per la presentazione delle candidature, stabilendo che chi vuole correre per la leadership deve risultare iscritto nel momento in cui la direzione convoca il congresso, cosa che è avvenuta lo scorso 26 giugno. Maurizio Migliavacca, responsabile organizzazione del Pd, sembra non lasciare alcuno spiraglio: "Le regole per iscriversi sono chiare e precise. Mi sembra molto difficile che la richiesta di iscrizione al partito di Beppe Grillo contenga i presupposti e abbia i requisiti necessari per il rilascio della tessera del Pd". Ma il comico non demorde.
Grillo si iscrive Racconta, Beppe Grillo, di essersi "iscritto al Pd questa mattina ad Arzachena" e ironizza sulla contrarietà espressa nel Pd alla sua corsa per la leadership: "Ho fatto la domanda sia on line che fisicamente, ho dato i 16 euro di quota. Poi se troveranno che il terzo comma, del quarto paragrafo bis... ne pagheranno le conseguenze". Il partito "è un vaso comunicante, travasiamo un po' di cittadini dentro la politica" dice il comico. "Riempiamo un vuoto che dura da vent’anni. Un vuoto di finta opposizione, di comitati d’affari, di fassini, di dalemini, di gente inesistente che sta lì e non si capisce perchè e cosa hanno fatto". Poi nel corso dell’intervista a Sky Tg 24 spiega che desidera "un partito serio, che sia di destra o di sinistra non mi interessa" e le sue declinazioni: "E' il partito del parlamento pulito, il partito del conflitto di interesse, delle concessioni televisive. Deve diventare il partito delle cinque stelle e parlare di acqua pubblica e non privata". Rivolgendosi agli attuali dirigenti del Pd Grillo attacca: "Sopravvivono perché sono chiusi dentro il loro loft con le sovvenzioni statali. C’è bisogno di far entrare aria fresca. Sono al buio e ammuffiti, si sente odore di naftalina. Dicono cose che non hanno senso ed esilaranti".
Il muro dei candidati Ignazio Marino, il terzo uomo nella corsa alla leadership tra Franceschini e Bersani, dice che "seguendo le regole della democrazia, chiunque ha le carte e le firme lo può fare. Io non giudico le persone, se Grillo arriverà con una mozione strutturata e risposte concrete sui temi che preoccupano le persone che vivono nel Paese, non vedo perchè debba essere escluso". Non la pensa affatto così Bersani che ricorda che il Pd è "una cosa seria" e certamente non un "autobus dove uno salta sù per fare un giretto". "Credo che un partito sia una cosa seria e che questo congresso sarà anche un’occasione per riflettere su come l’abbiamo allestito e su che regole ci siamo dati. Io - ha spiegato Bersani - propongo qualche modifica perché un partito non può essere un autobus dove uno salta sù per fare un giretto".
Il Pd si divide Dura la posizione presa anche dall'ex ministro Giovanna Melandri: "A Grillo vorrei dire che il Pd non è un tram su cui si può salire all’occorrenza. Uno che ha sputato veleno sul partito fin dalla sua nascita non può candidarsi a guidarlo. Credo che prima dei colpi di scena, chi sceglie di impegnarsi in politica debba avere rispetto per migliaia di cittadini che, a diverso titolo, si sono impegnati per costruire il Pd e che, rispettandolo, ci credono veramente". Stesso concetto sviluppato da Piero Fassino che parla di "boutade", di "una delle tante provocazioni di un uomo di spettacolo" di fronte ad un partito che "non è un taxi, dove si si paga la corsa e si scende, ma è una cosa seria". Senza contare che "Grillo in tutti questi anni ha manifestato sempre una ostilità, condita da attacchi violenti e volgari" contro la famiglia nella quale vorrebbe entrare.
L'appoggio di Di Pietro "Vedo che molti nel Pd fanno a gara per irridere la candidatura di Grillo a segretario di quel partito, eppure il suo è l’unico programma esposto, molto più articolato delle idee che finora abbiamo sentito dagli altri candidati - ha commentato invece Antonio Di Pietro, presidente dell’Italia dei Valori - il Parlamento pulito, la legge sul conflitto d’interessi, l’acqua pubblica, il no al nucleare e lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, il massimo di due legislature per i parlamentari, wi-fi gratuito, l’informazione libera, con il ritiro delle concessioni televisive di Stato ad ogni soggetto politico: sono tutti punti - dice - che l’IdV sta portando avanti da tempo e che, per questo, condivide. Insomma, un programma serio, concreto e che, forse, proprio per questo porta i soloni della politica a irriderlo.
Il problema della residenza La tessera del Pd, indispensabile per partecipare alle primarie del partito, Grillo prova a prenderla ad Arzachena, il comune sardo sul cui territorio ricade la Costa Smeralda e dove il comico genovese possiede una casa da anni. Grillo ha incontrato il responsabile cittadino del partito, Andrea Filippeddu, firmando il modulo di adesione e versando la relativa quota.
Ma, dal coordinamento provinciale di Olbia-Tempio del Pd, il segretario, Salvatore Masia, fa sapere di non poter rilasciare la tessera in quanto il richiedente non risiede in Gallura. "Possono aderire a un circolo territoriale coloro che risiedono nella porzione territoriale di competenza del circolo stesso", recita l’articolo 6 del regolamento per il tesseramento del Pd.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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