Grimaldi vara la sfida delle "navi blu"

L’unità, impiegata sulla linea Genova-Tunisi, ha una capacità di carico di 3mila metri lineari di merce e trasporta fino a 600 passeggeri. Ieri la cerimonia di consegna di «Coraggio», primo di otto traghetti veloci da impiegare sulle autostrade del mare

Grimaldi vara la sfida delle "navi blu"

Ha quattro volte vent’anni, e quindi si infervora ancora come un ragazzino, mica indulge alla nostalgia del bel tempo antico, se gli fanno balenare un progetto industriale proiettato nel futuro. E sì che, per lui, l’armatore Aldo Grimaldi, il passato ha già fatto epoca: le «navi bianche», cruise ferry, traghetti veloci con il carico ben sistemato al proprio posto e i passeggeri come fossero in crociera. Una rivoluzione nel trasporto misto, merci-persone. Ma oggi (e soprattutto domani, per lui che guarda sempre avanti) è un’altro giorno: ferry cruise, navi blu. Che significa - senza mandare in pensione le «bianche», tuttora attualissime - passeggeri al proprio posto, comodi e ben serviti, ma anche carichi che viaggiano a 25 nodi e realizzano in concreto l’obiettivo delle «autostrade del mare»: più trasporto via mare, meno su gomma, via terra, con indubbi benefici in termini ambientali, e di rapidità di percorrenza, visto il traffico sui principali itinerari percorsi dei mezzi pesanti. Grimaldi ha tracciato la rotta innovativa, ha investito idee e risorse finanziarie, e ha ordinato otto nuove navi ai Cantieri Apuania. La prima unità - «Coraggio» - terminate le prove in mare, è diventata operativa ufficialmente ieri, con una cerimonia degna di una primadonna alla presenza della maggiori autorità. Spettacolo sontuoso, alla Stazione marittima, per salutarla nel modo più opportuno, con la regia di Alessandra Grimaldi (al ventesimo appuntamento analogo). Dunque, al tramonto, dopo i discorsi di rito, l’esibizione dell’orchestra del Carlo Felice e il taglio del nastro, madrina Sabina Ratti Profumo, moglie dell’amministratore delegato di Unicredit (partner bancario privilegiato della società), la nave e i saloni della Stazione marittima si sono immersi nella scenografia «di fuoco e di giochi di luce» e nello show presentato da Cristina Parodi.
Lo spettacolo va bene, ma è sempre la sostanza che conta, per il dottor Aldo al timone. E, per «Coraggio» - un nome, un programma, vero signori imprenditori che avete paura del rischio? - la sostanza è testimoniata dalle caratteristiche dell’unità che verrà impiegata sulla linea bisettimanale Genova-Tunisi: stazza lorda di 25mila tonnellate, 200 metri di lunghezza, 27 di larghezza, altezza al ponte di comando di 28 metri. All’interno, sette ponti di cui quattro garage con ingressi indipendenti, capacità di carico di 3mila metri lineari di merce (o, a scelta, mille autovetture), 67 cabine, 112 poltrone per far posto in totale a 500 passeggeri, oltre a 30 posti per «camper on board» (più o meno per altri cento ospiti). Non basta: Grimaldi ha preteso di più, anche in termini di comfort. E allora i Cantieri Apuania, da nove mesi guidati dall’ingegnere Luigi Mor, già Fincantieri di Sestri Ponente, hanno dotato la «Coraggio» di locali sociali adeguati all’immagine-crociera: caffetteria e self service, ristorante, piano bar, negozi e sale da gioco. Curata al massimo anche la sicurezza: doppio scafo per tutta la lunghezza della nave, oltre alle più avanzate dotazioni di ecocompatibilità. Insomma: lui, l’armatore-imprenditore ha fatto la propria parte, e si dichiara soddisfatto: «Siamo in grado di fare quello che i nostri concorrenti non possono fare». E nessuno può smentirlo.

A proposito di concorrenza: sarebbe giusto che si misurasse sulla qualità e non sulle agevolazioni troppe volte concesse dalle istituzioni, nazionali ed europee, a certi operatori invece che ad altri. Ma ieri il dottor Aldo ne ha solo accennato al sottoscritto dietro le quinte. Che diamine! Anche la festa ha i suoi diritti. Come le leggi di mercato.

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