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Guai Pd, inchiesta Enac: intermediario di D'Alema interrogato in settimana

Prosegue l'inchiesta sugli appalti Enac, entro questa settimana verrà sentito Vincenzo Morichini, uno dei principali indagati per la gestione dei voli con l'isola d'Elba

Guai Pd, inchiesta Enac: 
intermediario di D'Alema 
interrogato in settimana

Roma - Sembra promettere sviluppi importanti l’inchiesta della procura di Roma sugli appalti Enac. L'interrogatorio di ieri di Viscardo Paganelli, titolare della low cost Rotkopf Aviation, pare si sia rivelato ricco di elementi su cui i pm Paolo Ielo e Giuseppe Cascini dovranno vedere chiaro tanto da sentire entro questa settimana Vincenzo Morichini, l’intermediario amico di Massimo D’Alema nonchè uno dei principali indagati per la gestione dei servizi di linea aerea per l’isola D’Elba. L’atto istruttorio si rende necessario per riscontrare quanto spiegato da Paganelli che ha fornito, anzitutto, numerosi chiarimenti in merito ai sette nominativi, quasi di tutti esponenti del Pd, contenuti nel "pizzino" che gli investigatori sequestrato all’imprenditore. Secondo chi indaga, i soggetti ai quali sono attribuite somme di danaro non contabilizzate potrebbero aver aiutato Paganelli nell’assegnazione di appalti. Sul punto, Paganelli, detenuto a Regina Coeli assieme al figlio Riccardo, avrebbe dichiarato di non conoscere personalmente i soggetti indicati nella lista, precisando che le somme indicate accanto a ciascun nominativo sarebbero arrivate a destinazione per il tramite di Morichini. Toccherà, dunque, a quest’ultimo confermare o meno la circostanza e spiegare che fine hanno fatto i soldi visto che alcuni dei soggetti tirati in ballo hanno negato con fermezza di aver incassato denaro a qualsiasi titolo. L’interrogatorio di Paganelli, stando a quanto filtra dal palazzo di giustizia, avrebbe comportato la stesura di più verbali, alcuni dei quali secretati dalla procura: tanti, infatti, gli argomenti affrontati, il ’pizzinò, i cinque voli fatti da Massimo D’Alema su velivoli Rotkopf e gli appalti. Non si esclude che alcune domande abbiano riguardato esponenti del Pd a livello nazionale. Il dato oggettivo è che Viscardo Paganelli ha deciso di collaborare tanto è vero che questa mattina i suoi difensori, gli avvocati Pasquale Bartolo e Severino D’Amore, hanno presentato un’istanza al pm Ielo nella speranza di ottenere un via libera alla revoca della custodia cautelare. Intanto, il tribunale del Riesame ha fissato per l’11 luglio prossimo l’udienza per il ricorso contro l’arresto presentato da Franco Pronzato, il componente del cda Enac, finito in carcere con l’accusa di corruzione per aver ricevuto 40 mila euro, sempre attraverso Morichini, per agevolare il rilascio a Rotkopf del certificato di operatore aereo (Coa), necessario per partecipare alla gara di appalto per l’assegnazione dei voli per l’Elba. Pronzato, uno dei sette nominativi della lista di Paganelli, ha ammesso la circostanza e lo stesso imprenditore ha riconosciuto di aver consegnato il denaro in due ’tranchè a Morichini affinchè finisse a Pronzato.

L'affare si allarga a macchia d'olio. Ha voglia Pier Luigi Bersani a dire che nel Pd la questione morale proprio non esiste. A sentir parlare Viscardo Paganelli, finito in carcere insieme al figlio Riccardo e al braccio destro del leader Pd Franco Pronzatoc, si ha subito l'idea che lo scandalo Enac coinvolga più papaveri democratici di quanto non vogliano farci credere i vertici di via del Nazareno. C'è un appunto con tanto di cognomi e somme di denaro. Denaro che arrivava nelle tasche dei politici piddì attraverso Vincenzo Morichini, ex responsabile delle agenzie Ina-Assitalia, molto vicino a Massimo D'Alema ed ora indagato per corruzione e false fatture. 

"Nella contabilità della Rotkopf non risultano voli gratuiti", avrebbe ribadito alla procura di Roma Paganelli, proprietario della Rotkopf Aviation. Proprio la società di Paganelli è coinvolta nell’indagine della procura sulle irregolarità che hanno caratterizzato la gara per i voli aereo per l’Isola d’Elba, filone della più ampia inchiesta su appalti e tangenti legati all’intermediario Morichini. Interrogato ieri nel carcere di Regina Coeli dal pm Paolo Ielo, Paganelli ha confermato i cinque voli del presidente del Copasir a bordo di velivoli Rotkopf, precisando, tuttavia, che non si trattava di voli gratuiti. Chi ha pagato cosa?E, soprattutto, per quale motivo? "Era Morichini a consigliarmi cgi pagare - spiega Paganelli sul Corriere della Sera - perché poi avrei avuto dei vantaggi". Tangenti e contributi regolari per un totale di circa 200mila euro e destinati ad almeno sette politici del Partito democratico, alla kermesse Umbria jazz e, in un paio di occasioni, alla fondazione di D'Alema ItalianiEuropei.

"Ho dato ventimila euro - spiega sempre Paganelli - alla governatrice dell'Umbria Catiuscia Marini, altrettanti a Umbria jazz e 15mila ll'eurodeputato del Pd Roberto Gualtieri". A quest'ultimo, il proprietario della Rotkopf Aviation avrebbe versato, infatti, un contributo elettorale: "Volevo raggiungere una certa forza nel partito, in modo da poter avanzare delle richieste". Secondo le indiscrezioni riportate dal quotidiano di via Solferino, gli inquirenti starebbero cercando di mettere insieme i pezzi per capire se le somme annotate sul "pizzino" di Paganelli corrispondono a quelle che Morichini ha poi fatto arrivare ai politici. Dal momento che l'ex responsabile delle agenzie Ina-Assitalia aveva trattenuto la metà della tangente destinata a Pronzato, la Procura sta cercando di capire se anche negli altri casi abbia consegnato soltato una parte dell'importo. Ma non solo. Nel mirino dei pm, infatti, ci sarebbero anche tutti quei voli offerti a D'Alema l'anno scorso. "Nessuno ha mai viaggiato gratis con la mia società - spiega Paganelli - come risulta anche ddalla contabilità aziendale". Anche in questo caso l'intermediario sarebbe Morichini che avrebbe regalato le trasferte a D'Alema. 

Diventa quindi centrale la figura di Morichini, conosciuto da tutti come Enzo e stimato per la sua amicizia con D'Alema. Per Repubblica, dunque, il nodo sta proprio qui: "Qualcuno gli chiedeva da dove arrivassero queri soldi in contanti con cui contribuiva alle spese elettorali dei candidati del partito". Una domanda che, di sicuro, i pm sottoporranno a Morichini nell'interrogatorio di settimana prossima.

Sebbene il quotidiano di Ezio Mauro cerchi in un qualche modo ditagliar fuori i big del piddì dal giro di tangenti e appalti che in queste settimane stascuotendo l'Enac, resta il fatto che negare la questione morale è sempre più difficile. 

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