Le guardie che «sparano» solo amore

Le guardie che «sparano» solo amore

(...) Ieri ai cani di Sussisa hanno addirittura offerto la loro vita. Nessuno dei due andava per il sottile quando c’era da difendere un animale, né faceva il tifo per i cani piuttosto che per un passerotto.
Paola Quartini era volontaria alla Lipu di Genova, la Lega per la protezione uccelli. Ma ieri era partita per salire nell’entroterra di Sori per prendersi cura di un canile in cui gli ospiti vivevano in condizioni inaccettabili. In passato, quando ancora era iscritta all’Enpa, era diventata la paladina delle caprette del monte di Portofino, tante volte salvate anche grazie alle pilotine della capitaneria di porto chiamate in appoggio.
Elvio Fichera ha una storia che è impossibile da raccontare per intero. Tutti lo conoscono per le battaglie fatte per salvare il cinghiale Piero, diventato la «mascotte» degli abitanti del Righi, ma anche rappresentante di quel branco di porcastri un po’ troppo invadenti che l’anno scorso hanno esagerato con le scorribande tra scuole, parchi giochi per bambini, campi coltivati e giardini privati. Era scattata una mezza rivoluzione, le «doppiette» erano pronte a risolvere la questione con una produzione extra di stufato, ma Fichera ha trovato il modo di salvare Piero, catturandolo e trasferendolo in un maneggio di Mignanego. Per la verità poi da lì è scappato ed è finito comunque nel mirino sbagliato, ma il suo amico Elvio il possibile l’aveva fatto.
Anche quando il caso era meno eclatante, clamoroso, l’amico degli animali era in prima linea. Dalle caprette a rischio, questa volta sull’isola della Palmaria, alle tartarughe di Villa Imperiale, costrette in una vasca troppo piccola in comproprietà con i pesci, tanto da tentare la fuga e finire schiacciate dalle auto. Fichera interveniva. A costo di pararsi di fronte alle istituzioni e imbracciare il solito fax, caricare le solite mail e sparare le solite telefonate contro chi maltrattava gli animali. Una delle sue ultime battaglie, ancora in corso, è stata proprio contro il Comune di Genova, colpevole di aver voluto realizzare ad ogni costo il nuovo canile di Monte Contessa risparmiando su tutto e lasciando i cani in celle piccole, esposti alla pioggia e a volte costretti a vivere con la luce anche di notte.
Una storia di tante battaglie, riconosciute anche con una medaglia al valore.

Quella ricevuta nel 2003 durante la cerimonia del premio San Rocco di Camogli, Fedeltà del cane, quando a Fichera è andato il riconoscimento per aver salvato Iacco, meticcio chiuso in un sacco di iuta, bastonato e abbandonato.
Paola ed Elvio, una vita per gli animali. Ieri non avevano bisogno di dimostrarlo ancora. Ma lo hanno fatto.

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