È uno sprint da 180 minuti, lultimo sprint prima del titoli di coda del 2011. Può decidere il primato in classifica e non solo. Comincia stasera con un bel tris (Chievo-Cagliari, Fiorentina-Atalanta e Milan-Siena), si concluderà mercoledì 21 dicembre con gli effetti speciali di Udinese-Juventus, la prima, autentica sfida scudetto della strana coppia bianconera. Può succedere ancora di tutto anche perché nel frattempo le notizie in arrivo dai rispettivi ritiri sembrano provenienti dal fronte di una guerriglia urbana: incidenti, infortuni, assenze più o meno eccellenti e allenatori costretti a «ravanare» tra le provviste della credenza per identificare sostituti allaltezza del compito. La squadra protagonista di questo sprint è lUdinese che passa da un esame di laurea allaltro: prima la Lazio e poi la nuova razza padrona juventina. Nel precedente torneo fu proprio il confronto diretto a Udine a orientare il risultato finale: Lazio in Europa league e Udinese ai preliminari di Champions persi per la concorrenza dellArsenal.
I friulani di questi tempi hanno preso a fare gli gnorri. Nessun riferimento, né pubblico né privato, allo scudetto: si considerano dei precari, di passaggio, così tanto per segnalare lumiltà del gruppo. E non invece i meriti di un gruppo sul conto del quale è possibile citare una cifra significativa. Pensate: nel 2011, fino a ieri sera, lUdinese ha realizzato il maggior numero di punti dopo il Milan, primo al momento nella particolare graduatoria con 74 punti. Le chiacchiere stanno a zero, e i fatti contano maledettamente. I fatti documentano che lUdinese è forse la vera rivelazione dellanno calcistico 2011. Solo il Milan gli è stato superiore, di un pelo superiore. Grazie alla sua marcia regolare cominciata proprio nel gennaio del 2011 con il successo conquistato a Cagliari (0 a 1, gol di Strasser) e finita col successo sul Cagliari nella notte della festa tricolore, a San Siro.
«Non pensiamo alla Champions, occupiamoci del Siena e di Cagliari: di questi tempi, con le vacanze alle porte, le distrazioni sono allordine del giorno» la predica di Allegri, intervenuto ieri mattina, insieme con Adriano Galliani, alla cerimonia di inaugurazione del rifugio della Caritas ambrosiana. I pericoli sono più di uno. Rappresentati dallallungo scontato della Juve (gioca contro il Novara) e dalla resistenza del Siena di Sannino che non vuole presentarsi come vittima sacrificale. Allimprovviso, il Milan ha perso le sue tre a, e cioè in sequenza Abbiati, il portiere, e Abate e Antonini, due difensori laterali, di fatto condannandosi a rivoluzionare la sua difesa vista anche lassenza di Nesta contemporanea alla perdita di Yepes. Indispensabile il debutto in campionato del giovane e promettente De Sciglio col recupero di Taiwo a sinistra (Zambrotta è pieno di acciacchi). «Si ricordi che deve vincere il campionato» la battuta privata del cardinale Scola al tecnico rossonero che è pronto a lanciare lo sprint con una mossa destinata a far discutere.
E cioè il dirottamento di Pato dalla formazione titolare alla panchina. Al suo posto sarà ripescato Robinho che col gol ha un noto e clamoroso contenzioso in atto. Probabilmente Allegri deciderà per un proficuo turn-over assegnando a Pato il compito di guastatore nella notte di Cagliari. «Dobbiamo provare a fare il pieno di punti per tentare di concludere lanno in buona posizione, altrimenti scivoleremo nelle retrovie» è laffermazione di Allegri che sta alla base della rincorsa. Di solito, nei pressi delle vacanze di Natale, quelli del Milan hanno sempre fornito prove poco rassicuranti. Lanno scorso, ad esempio, sbattè contro lo stinco di Borriello, e perse la sfida domestica con la Roma. Non è solo il Milan a fare questo ragionamento.
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