Lorenzo Amuso
da Londra
Gli ordini sono ordini, soprattutto quando la sicurezza nazionale appare sotto minaccia. E poco importa che di mezzo - vittima dellinflessibilità delle nuove misure di controllo negli aeroporti statunitensi - ci fosse la scrittrice più famosa al mondo. Anche J. K. Rowling ha rischiato di rimanere a terra, respinta al check in di New York. Tutta colpa dellostinazione con cui si è rifiutata di imbarcare nella stiva il manoscritto che portava con sé, lattesissimo ultimo episodio della saga del maghetto Harry Potter, di prossima pubblicazione. Lincidente risale allo scorso agosto, pochi giorni dopo gli attentati sventati in Gran Bretagna. Ospite di un festival letterario al fianco di Stephen King e John Irving, la scrittrice doveva tornare a Londra. «Le restrizioni imposte dalle nuove misure di sicurezza sugli aerei hanno reso particolarmente interessante il volo di ritorno da New York - ha raccontato la Rowling sul suo sito - Avevo con me le bozze del settimo episodio di Harry Potter. Molti paragrafi erano stati scritti a mano. Non esistevano altre copie perché avevo aggiunto quelle parti durante i miei giorni negli States. Fortunatamente alla fine mi hanno permesso di portare a bordo il volume, raccolto in un elastico. Non so cosa avrei fatto diversamente. Probabilmente sarei tornata a casa in nave». Lultimo episodio è ancora senza titolo: «Ero abbastanza contenta del titolo scelto, quando me nè venuto in mente un altro mentre facevo una doccia a New York», ha rivelato la Rowling ai fan. I quali non sono gli unici a preoccuparsi per la sorte delleroe: Irving e King hanno lanciato un appello per salvare il maghetto.
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