da Roma
«Il provvedimento del Gip di Roma riguarda esclusivamente l'eventuale sequestro preventivo di alcuni quadri che erano stati acquistati per conto della Confcommercio e che erano presso il mio domicilio a seguito di un regolare contratto di comodato risalente ad un periodo di gran lunga precedente all'indagine in corso. Non mi risulta, che vi siano collegamenti tra questo provvedimento del Gip e la vicenda Antonveneta e non vi è stato un sequestro di somme di denaro provenienti dal conto di Confcommercio a me intestato». Ad affermarlo in una nota è Sergio Billè, il presidente di Confcommercio che si è autosospeso nei giorni scorsi, in merito alle perquisizioni effettuate ieri dalla Guardia di Finanza presso la sua abitazione romana. «Ribadisco in ogni caso - sottolinea Billè - quanto già formalmente dichiarato ai Pm di Roma e cioè di essere pronto a fornire qualsiasi chiarimento a dimostrazione della correttezza del mio comportamento convinto come sono di aver sempre operato nell'interesse della associazione».
Si dice invece «sorpreso e amareggiato» Carlo Sangalli, presidente dell'Unione Milano e di Unioncamere e vicepresidente vicario di Confcommercio, all'annuncio di essere stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Roma. «Ho sempre interpretato - continua Sangalli - il mio impegno associativo, politico e istituzionale all'insegna della correttezza e della piena trasparenza». «È con lo stesso spirito che ho affrontato questi difficili mesi in Confcommercio, anche con pubbliche e chiarissime prese di posizione - scrive Sangalli in un comunicato -.
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