«Ho vinto la guerra sui costumi Ora devono cancellare i record»

RomaTocca al nuoto. Dici Pellegrini, Magnini, Filippi, Rosolino, Marin, Terrin e vai con la fantasia. Squali di vasca e sirene d’acqua. L’Italia della vie en rose ieri si è arricchita della riscossa maschile. Ed ora? Pensaci Pellegrini stamane tocca a te. In attesa di re Filippo Magno, che poi è il campione del mondo uscente della gara regina: i 100 stile libero.
Magnini cosa ci promettete?
«Che faremo vincere l’Italia, senza distinguere tra uomini e donne, senza metterci contro. Siamo l’Italia e questa è l’Italia contro il resto del mondo».
Per ora è stata soprattutto l’Italia al femminile...
«Intanto Cleri è arrivato all’oro, ma sono contento per le ragazze dei tuffi, sono andate bene. Buon per noi che c’è anche questa Italia al femminile. Gli uomini hanno riempito il medagliere per anni».
Come andrà quest’anno?
«Non so. Certo, il mondiale in casa può aiutare. Siamo in tanti: Federica e Alessia, Terrin e Facci nella rana, Marin nei misti, le staffette. Abbiamo giovani in gamba. Ho una sola certezza: le medaglie devono arrivare».
Intanto lei ha vinto la sua battaglia: dal 2010 con i costumi si torna un po’ indietro... Basta poliuretano.
«Sicuro?».
Lo ha detto la Fina...
«Finché non vedo non ci credo. Ci hanno raccontato tante storielle, poi hanno fatto come volevano loro. Se così fosse sarebbe una notizia fantastica. Si tornerà a vedere il vero nuoto. Ma non ci crederò finché non ci ritroveremo sui blocchi vestiti uguali e senza furbate».
Furbate?
«Vedremo davvero chi vale e chi è stato gonfiato dai costumi. Qui c’è gente che ha preso ad andare come un fulmine. Fa tempi stratosferici».
E per tutta questa pioggia di record?
«Andrebbero cancellati e stabiliti tempi limite dai quali ripartire. Fermarsi ai tempi record dei nuotatori in mutandine o solo con i calzoni: cito Popov per dare un’idea. Si può fare. Altrimenti ci vorranno 20 anni per avvicinare certi tempi».
Magari i costumi hanno nascosto il problema doping: un discorso che sta affiorando sulla bocca di tanti...
«Il problema esiste, anche se nel nuoto ce n’è poco. Ma finché non li peschi non puoi dire altro. Lotto per un nuoto pulito, è la mia forza, e spero sempre di affrontare avversari puliti. Però ciascuno ha occhi per vedere».
Bernard sembra Ben Johnson, ma forse è un’impressione. È lui il favorito dei 100 sl?
«Non faccio nomi. Certo, Bernard è il campione olimpico dunque il favorito. Gli hanno tolto il record del mondo, ma giustamente: il suo costume non era omologato».
Lei vorrebbe la claque. Valentino Rossi e...
«Mi piacerebbe ci fossero: Valentino, Armani, la Ventura. Ma è gradito anche il tifo dalla poltrona di casa».
A Phelps non è piaciuta la sua battuta sul mal di collo: tutta una scusa...
«Non volevo polemizzare. Ho solo detto: figuriamoci se uno come lui rinuncia a una gara per un po’ di mal di collo. Ha vinto 8 ori alle Olimpiadi, ne avrebbe vinti 7 con una gamba sola. Suvvia è Phelps. Può capitare anche a lui di non sentirsi pronto. Comunque meglio non ci sia».
Perché?
«Un avversario pericoloso in meno. Sarebbe stato stimolante, avrebbe dato un tocco in più ai 100 che restano la gara regina dove siamo in tanti e si vince per poco».
L’altro giorno ha detto che le gare maschili sono più difficili di quelle femminili...
«Vero, anche se le nostre atlete sono fortissime. Brave loro ad essere così, ma le altre sono distanti. La Pellegrini è la Phelps dei 200 sl, la Filippi sempre tra le prime in diverse specialità».
Pronostico su Magnini?
«Voglio una medaglia.

L’anno scorso a Pechino non ero io, non c’ero con la testa. Non ho gareggiato. Adesso sono tornato».
Pronostico sull’Inter?
«Farò il tifo comunque vada. E sono contento se l’hanno fatta più forte dell’anno scorso. Ma per ora mi sono concentrato su altro. Ci sarà tempo».

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