Non abbiamo Messi, però cè Zarate. E ci fa divertire ugualmente. Poi cè quellaltro piccoletto che sa far la trivela meglio di Quaresma. Si chiama Miccoli, ma Moratti non ci metterebbe neppur la mancia per acquistarlo. E non solo lui. A Genova, Milito conta più del salone nautico in quanto a valori in campo. E Cassano, appena può, fa volare i sogni. Se non proprio la squadra. Leggi Gilardino e pensi: rieccolo! Poi scopri Pandev e Hamsik e intoni: che strano! Spuntano Quagliarella e perfino Paolucci, giovane della Juve che Zenga sta facendo produrre e magari un giorno varrà un capitale. Anzi, potrebbe già servir oggi alla casa madre.
Letti così, questi sono i cannonieri del campionato. Zarate sei reti, gli altri dietro. Loro fanno gruppo. Ibrahimovic e Amauri fanno macchia. Quando, invece, dovrebbe essere il contrario. I re del gol per ora sono reucci. Sì, insomma, stavolta non sono i nomi che fanno laristocrazia. Bisogna fidarsi delle reti che segnano. Laristocrazia se la prende con calma. Trovi le sorprese, attendi le conferme della gente famosa. Qualcuno è fermo per infortunio, altri per cattiva forma, cè chi parla tanto e chi non smette di far salire il fumo. È il nostro calcio: vizi pubblici e private virtù. Appunto il contrario di quanto chiede la normalità.
Però che spettacolo questi cannonieri dellimprevisto. Ogni volta ti fanno sgranare gli occhi. Oggi chi non si comprerebbe Milito? A Genova sono così parsimoniosi, ma per quel falco darea non hanno badato a spese. E ne sono stati ricompensati. Buon per il fiuto. Miccoli che segna a ripetizione non ti tradisce mai, semmai tradiscono i suoi muscoli. Buon per chi gli crede. In testa alla classifica dei goleador cè un clan di piccoletti.
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