Gian Micalessin
Adesso i caschi blu francesi non scherzano più. Stavolta dicono: «Siamo pronti a rispondere». Ma non è una nuova guerra con Hezbollah e neanche il disperato tentativo di ripristinare la sovranità del governo libanese nel feudo delle milizie sciite. È soltanto la vecchia ruggine con Israele. Al centro di una contesa che sembra farsi sempre più tesa e pericolosa ci sono di nuovo i voli dei caccia israeliani sul sud del Libano. Dopo gli appelli dellOnu che ne hanno ripetutamente chiesto la cessazione, i caschi blu del generale Alain Pellegrini sembrano decisi a trasformarsi negli scudieri armati del Palazzo di Vetro, minacciando di aprire il fuoco sugli F 15 con la Stella di David.
«Le unità anti aeree del battaglione francese hanno avviato la preparazione per rispondere a queste azioni», ha comunicato ieri Milos Strugar, portavoce del contingente Unifil del sud del Libano. «LUnifil ha osservato e registrato 14 violazioni dello spazio aereo da parte israeliana - ha fatto notare ieri Strugar - e 11 di queste violazioni sono avvenute nella zona doperazioni sotto il controllo francese». Il comunicato viene interpretato come un ultimo avvertimento allaviazione israeliana. Una minaccia a cui potrebbe far seguito lentrata in azione delle batterie antiaeree e, subito dopo, la relativa risposta israeliana. Questo scenario da incubo rischia di trasformare la contesa in incidente militare e compromettere lintera missione dellOnu in Libano.
«Quei voli sono pericolosi perchè possono innescare una spirale capace di generare eventi fuori controllo, anche se per ora le azioni prese sul terreno sono di semplice precauzione», ha ammesso ieri Stephane Dujarric, portavoce delle Nazioni Unite. In verità sullorlo dellincidente si è già arrivati almeno due volte. La prima quando i radar di alcuni velivoli israeliani inquadrarono un elicottero del contingente navale tedesco decollato da ununità al largo delle coste libanesi con a bordo il comandante delle forze di Berlino.
Sullargomento è intervenuto una settimana fa il comandante della missione Unifil, il generale Alain Pellegrini, che ha definito i voli israeliani «inaccettabili in base alla risoluzione 1701».
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