I chili di troppo si perdono sotto i ferri

I milanesi sono più in linea degli altri italiani. Non mancano però le persone in sovrappeso e i grandi obesi. Fortunatamente non manca nemmeno una struttura che gli faccia perdere quei chili che non sono riusciti a smaltire con diete e ginnastiche. E sono sempre di più coloro che scelgono questa strada. Una strada che non deve essere scambiata per una scorciatoia, non è, infatti, una via facile. Si tratta di sottoporsi a interventi chirurgici importanti e in molti casi addirittura salvavita. Interventi che al Policlinico sono sempre più numerosi, basti pensare che negli ultimi tre anni hanno superato quota cento ogni anno. Un numero reso noto alla vigilia del convegno aperto al pubblico in programma domattina nell'Aula Magna dell'Università Statale in cui verrà lanciato l'allarme emergenza obesità. Un problema che riguarda anche Milano nonostante i suoi abitanti si rivelino meno grassi degli altri connazionali. A mettere i milanesi sulla bilancia ci ha pensato l'Istat. Si è scoperto così che non solo coloro che abitano nel capoluogo ma anche gli altri lombardi sono un po' più in linea degli altri italiani. La percentuale delle persone in sovrappeso è del 30,2 contro il 33,4 della media nazionale. Le persone «di peso» a Milano aumentano con il passare degli anni. Se, infatti, nella fascia che va dai 25 ai 44 anni è in sovrappeso il 22,6 per cento, tra coloro che hanno dai 45 ai 64 anni la percentuale sale a 40,1 per poi ridiscendere al 38 per cento tra chi supera i 65 anni. È tra i giovani che si contano meno grassi. La percentuale che li riguarda si attesta all'11,8 per cento. L'unico dato milanese negativo se confrontato con quello degli altri connazionali. Ci fa aggiudicare il terzo posto. Nel centro Italia i ragazzi sono più magri, quelli in sovrappeso ammontano al 10,6 per cento, e al centro si fermano al 10,7 per cento. Ai giovani milanesi non resta, quindi, che consolarsi con il fatto che i loro coetanei del sud hanno più problemi con la bilancia: tra di loro la percentuale sale al 15,5. Anche se a Milano ci sono meno persone in sovrappeso che nel resto d'Italia non mancano coloro che non possono perdere peso a colpi di diete. Per loro si rendono necessari interventi chirurgici di un certo peso, è proprio il caso di dire. Operazioni che vengono effettuate al padiglione Zonda del Policlinico nell'unità operativa di chirurgia generale I. Interventi chirurgici bariatrici, questo il loro nome, che sembrano crescere di pari passo con il peso dei milanesi. Se negli anni Novanta se ne praticavano qualche decina all'anno, l'anno scorso si sono sfiorati i duecento. In trent'anni d'attività in via Francesco Sforza sono stati operati complessivamente 1.591 pazienti: a 312 è stato impiantato un by-pass digiuno-ileale, a 94 quello biliointestinale, 312 palloni endogastrici mentre 146 sono stati sottoposti a gastroplastiche e 717 a bendaggi gastrici. Si tratta di diversi tipi d'intervento che vanno adottati secondo ciascun paziente. «Attualmente - spiega Gian Carlo Roviaro, direttore del Dipartimento di chirurgia del Policlinico - stiamo curando un obeso che alla prima visita pesava 277 chili, le sue condizioni non consentivano un intervento chirurgico perché il rischio anestesiologico era troppo elevato.

Gli abbiamo posizionato mesi fa un primo pallone endogastrico e in sei mesi ha perso 42 chili. Ora ne abbiamo posizionato un altro e quando il paziente arriverà a 200 chili circa sarà possibile operarlo affrontando un rischio anestesiologico accettabile».

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