I fratelli del Nobel Liu pronti a ritirare il premio per lui

Il dissidente insignito sta scontando una pena a 11 anni per sovversione, mentre la moglie è agli arresti domiciliari dall'8 ottobre

I due fratelli del Nobel per la pace cinese Liu Xiaobo, che sta scontando una condanna a 11 anni di prigione, hanno espresso la volontà di ritirare il premio al suo posto nella cerimonia che si terrà il 10 dicembre a Oslo.
Lo ha affermato il Centro per l'informazione sulla democrazia e i diritti umani in Cina, un gruppo formato a Hong Kong da esuli cinesi. Pechino ha aspramente criticato l'assegnazione del premio a Liu, annunciato l'8 ottobre scorso dal comitato norvegese per il Nobel, definendola «un'oscenità» e affermando che il dissidente è un «criminale condannato dalla giustizia cinese».
Liu è stato condannato per «istigazione alla sovversione» dopo un processo basato sui suoi scritti a favore di un sistema democratico. La liberazione di Liu Xiaobo è stata chiesta con una lettera al G20 da 15 premi Nobel degli anni passati tra cui l'arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, il Dalai Lama del Tibet e l'ex-presidente americano Jimmy Carter.

La moglie del premio Nobel, Liu Xia, è agli arresti domiciliari nella sua residenza di Pechino dall'8 ottobre e in una lettera aperta diffusa da siti di esuli cinesi ha sostenuto oggi che «a giudicare dalla situazione attuale la possibilità che Xiaobo o io potremo andare a ricevere il premio appare remotà». Per questo si è rivolta ai sostenitori cinesi del marito perché si rechino a Oslo. E ha ottenuto la risposta positiva dei fratelli di lui.

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