I laziali: «Perdere per non favorire la Roma»

La politica ha contaminato il calcio. Prima era il calcio che trasferiva alla politica linguaggio e terminologie varie (zona Cesarini, catenaccio). Ora avviene il contrario. E nel pallone s’inizia a parlare di “risultato utile”, come il voto. La riprova? L’atteggiamento dei laziali, in vista della partita con l’Inter. “Voto utile” è quello che chiedono Berlusconi e Veltroni agli italiani: votate per me; ma se proprio non ci riuscite, votate l’altro. Non disperdete il voto verso i piccoli partiti. I laziali sembrano voler trasferire il principio nel calcio. Oggi gli “aquilotti” ospitano l’Inter. E rischiano di diventare l’ago della bilancia del campionato. Se dovessero vincere (sempre che la Roma faccia il risultato pieno a Cagliari), la lotta per lo scudetto sarebbe riaperta: con i giallorossi a un solo punto dai milanesi. E qui scattano gli incubi più profondi dei laziali. Flash scolpiti della memoria. Circo Massimo, Venditti, Testaccio. E ancora: saracinesche colorate, cortei di macchine, bagni nelle fontane. «Roma, Roma, Roma, core de ’sta città... ». Un cielo giallorosso che ha dipinto la capitale per un mese. E tanti sfottò. Così, per scongiurare un incubo del genere, scatta il “risultato utile”. Nei bar, negli uffici, sull’autobus i laziali sono pronti a tutto pur di impedire agli odiati “cugini” di agganciare l’Inter. Fino al punto di augurarsi che oggi a vincere sia l’Inter; magari con la remota speranza che Mancini & Co. possano ricambiare il favore in Coppa Italia. «In fin dei conti - dicono per addolcire la pillola - in panchina ci sono due laziali...». E ci sarà pure qualche aquilotto di sicura fede che, con la scusa del figlio interista, andrà all’Olimpico con la sciarpa nerazzurra. Pronti a tutto, insomma, pur di non rivivere l’incubo di uno scudetto giallorosso. Alla ricerca, insomma, del “risultato utile”; anche a costo di tradire, per una volta, i colori della bandiera. E d’altra parte, alzi la mano quel romanista che - di colpo dimentico del gol di Turone - non abbia tifato Juve il sabato di Pasqua. «’A guera è guera», commenta il laziale “traditore”.

«E se Veltroni e Berlusconi chiedono il voto utile, perchè non possiamo puntare pure noi a evitare il rischio di uno scudetto alla Roma». In fin dei conti, il suo campionato l’ha già vinto: con il gol di Behrami al derby.

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