Ogni volta che un giornalista del Giornale parte in viaggio con i lettori rientra sorpreso, felicemente sorpreso. Per il rapporto di cordialità e di amicizia che si instaura con loro. Chi non ci ama sostiene che a comprare questo quotidiano in edicola siano dei «trinariciuti di destra», dei «berluscones», tifosi interessati solo alla politica italiana. Falso, il pubblico del Giornale è composto da professionisti affermati, con un livello di istruzione molto alto e con sensibilità e interessi che spaziano oltre la politica.
Ne abbiamo avuto conferma proprio durante il viaggio a Berlino. L'incontro più importante si è svolto alla nostra ambasciata che l'ambasciatore Michele Valensise con molta cortesia ha aperto alla nostra foltissima delegazione, composta da quasi 300 persone che hanno riempito la splendida sala delle conferenze per assistere a un incontro dedicato alla Germania, all'economia, ai rapporti tra Roma e Berlino, al ruolo di questo Paese in Europa e nel mondo.
Temi complessi, sul quale si sono espressi lo stesso Valensise, il direttore nel nostro istituto di cultura a Berlino, Angelo Bolaffi, un giornalista del calibro di Salvo Mazzolini, firma brillante del nostro quotidiano e per anni volto notissimo del Tg1; il caporedattore Angelo Allegri, grande esperto di Germania, e il sottoscritto.
Una serata ambiziosa e per questo, in teoria, a rischio. E invece la risposta dei nostri lettori è stata splendida, non solo per l'attenzione con cui hanno seguito gli interventi, ma anche, soprattutto, per la qualità delle domande. In oltre due ore di incontro nemmeno una ha riguardato la politica italiana e tutte si sono segnalate per originalità e intelligenza. Un colloquio che poi è continuato a tavola, sui bus, passeggiando per Berlino.
Ci aspettavamo di essere interrogati su Fini e Berlusconi, su Bossi, Di Pietro, sui magistrati e invece abbiamo parlato della Merkel, della Banca centrale europea, delle prospettive economiche e naturalmente dell'euro, nel pieno della crisi. I lettori del Giornale vogliono capire come va il mondo, sono assetati di conoscenza e sono, al contempo, ben lieti di trasmettere le proprie opinioni, spesso originali e avvedute; ma sempre formulate con un tatto e una simpatia, che Stefano Passaquindici, Angelo Allegri e il sottoscritto ci siamo sforzati di ricambiare. Apparentemente con successo, coadiuvati dallo staff, cortese e premuroso, dell'agenzia Passatempo e dalle guide, tutte molto competenti.
Durante questo viaggio sono nate amicizie tra i lettori ed è emerso uno spiccato senso di appartenenza a questo quotidiano, che non è semplicemente un organo di informazione, ma che costituisce, per la maggior parte dei lettori, un elemento fondamentale della propria identità politica e civica.
Forse per questo i viaggi, ideati da Passaquindici, continuano ad avere tanto successo: rappresentano un'occasione di incontro e per stabilire contatti con persone che condividono gli stessi valori e la stessa visione della vita. Un'esperienza per tutti molto positiva.
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