nostro inviato a Mirabello (Ferrara)
È il giorno delle anime critiche, dei dirigenti - Gianni Alemanno e Claudio Scajola in testa- che in questi mesi non hanno nascosto il loro malumore rispetto alla gestione del Popolo della Libertà. Una patente da potenziali frondisti e collettori dei mal di pancia interni che, nelle ricostruzioni giornalistiche, li ha spesso messi al centro di grandi manovre pronte ad essere consumate sottotraccia. Così, inevitabilmente, la loro presenza nell’ultimo giorno della Festa di Mirabello targata Gasparri e La Russa- conclusa con uno score di oltre 15mila presenze - diventaunasortadicartinaditornasole attraverso cui misurare l’effetto taumaturgico (o palliativo) della svolta consumata durante il Consiglio Nazionale con l’elezione a segretario politico di Angelino Alfano.
Il dibattito produce un esito soltanto parzialmente rassicurante per il neosegretario. Anzi gli regala la consapevolezza che non potrà contaresuunaaperturadicreditoillimitata ma dovrà sbrigarsi a portare a casa fatti concreti per puntellare la«tregua»dentro il partito.La parola d’ordine che risuona a Mirabello èchiara: ilrinnovamentodelPdl, dopo la batosta alle amministrative, non può aspettare e, soprattutto, deve avere tempi brevi. «Bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare per rilanciare partito e governo e avviare il processo che porti al più presto alla costituente dei moderati » diceilsindacodiRoma. «Isondaggiattualmente ci danno al 28%, quindi adesso come adesso perderemmo le elezioni» aggiunge Scajola. Dunque, rilancia Alemanno «in questi quindici giorni che mancano ad agosto bisognerà dare la scossa sia per il cambiamento del partito e perché il governo riprenda il passo giusto».
Un riferimento all’esecutivo tutt’altro che casuale o anonimo visto che Alemanno lo completa con una stoccata indirizzata al ministro dell’Economia. «Non ci si chiude in una stanza da soli a fare la manovra. Gli amministratori locali vanno ascoltati, quando come Anci abbiamo cercato un confronto ci siamo ritrovati senza un interlocutore ». UnaffondochePaoloBonaiuticercasubitodicircoscriverenelperimetro del rigore. «Va bene il dialogo sulla manovra » puntualizza il sottosegretario alla presidenza del Consiglio «purché non si tocchi l’obiettivo prioritario del pareggio di bilancio nel 2014». Non è a Mirabello, Roberto Formigoni, ma ci tiene comunque a partecipare al dibattito e a replicare - sia pure senza mai citarlo - all’intervento con il quale Denis Verdini ha seminato dubbi e perplessità sulle primarie normate per legge. «Qualcuno nel partito continua a fare resistenza, sperando si sia scherzato. Ma non è così, le amministrative insegnano. Ci vuole una svolta immediata. Le primarie interne vanno fatte presto. Già a settembre. È l’ultima occasione per riagganciare la nostra gente» ammonisce su Facebook il governatore della Lombardia. In un altro post, il governatore lombardo aggiunge: «Ora vanno stabilite le regole per leprimarie. All’americana, con larghissima partecipazione popolare. C’è crisi della politica, la gente si allontana, bisogna riconquistarla. È un metodo che invoco da tempo. Sono felice - conclude- che sotto la sferza della sconfitta elettorale siano stati vinti gli ultimi mal di pancia».
In verità dentro il partito non c’è solo Verdini a nutrire dubbi sul ricorso alle primarie. Diversi esponenti provenienti da Forza Italia guardano con sospetto a questo strumento «altamente taroccabile» per dirla con le parole di Scajola. E anche un ex An «doc» come Altero Matteoli, assente da Mirabello a causa di una piccola operazione chirurgica, si dice «contrario alle primarie a tutti i livelli: sono la dimostrazione di una debolezza della politica che vi ricorre quando è incapace di decidere ». Una bocciatura che non convince affatto un vecchio compagno di battaglie politiche del ministro delle Infrastrutture come Domenico Nania. «Le primarie e il tesseramento sono una conta. La democrazia ha vinto sugli altri sistemi perché si è visto che la conta non lascia vittime per strada.
Resto allibito quando vedo un carissimo amico comeMatteolimettereindiscussioneleprimarie ». Insomma: tutti d’accordo sulla necessità di voltare pagina. Ma per individuare un libro comune ci sarà ancora molto da fare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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