«I miei fanta-thriller sempre rifiutati dagli editori Ora sono successi»

Glenn Cooper, scrittore americano da milioni di copie, ha trovato l’America in Italia. I suoi bestseller vendono più da noi e in Inghilterra che negli Usa. «Come mai? Semplicemente perché avete lettori più attenti e vivaci. Nel mio Paese, almeno questa è l’opinione degli editori che condivido solo in parte, sono considerati troppo difficili romanzi come i miei che sfruttano diversi piani temporali». E pensare che il primo obiettivo di questo medico con la passione per l’archeologia, che un bel giorno ha lasciato tutto per dedicarsi alla scrittura, è quello di scrivere per il grande pubblico. Insomma uno scrittore pop. Cooper, originario di New York, è in questi giorni in Italia per promuovere il suo nuovo romanzo, La mappa del destino (Nord, pagg. 412, euro 19,60).
Il libro sviluppa la sua trama a partire da una sconcertante scoperta archeologica nel Périgord...
«Una caverna con pitture rupestri di 30mila anni fa nasconde un segreto indicibile, che nel corso dei secoli ha stravolto la vita di molte persone, tra cui quelle di Pietro Abelardo e Bernardo di Chiaravalle... Mi piace inserire la Storia nei miei romanzi. Molti dei miei lettori non hanno dimestichezza con questo genere di cose e quindi sono felici di apprendere divertendosi. È come quando si mescola lo zucchero con la medicina amara».
Lei è autore di bestseller come La biblioteca dei morti e Il libro delle anime: il suo è un «modello» alto...
«Ammiro molto Umberto Eco. Da accademico e uomo di cultura quale è, riesce sempre a infarcire i suoi romanzi di dotte digressioni che aiutano il lettore a farsi un’idea più completa dell’ambiente e del periodo in cui è ambientato il racconto».
A differenza di Eco, però, Lei ha profonde conoscenze scientifiche che le permettono di scrivere thriller fantascientifici molto sofisticati.
«In quest’ultimo romanzo ho sfruttato al meglio le mie due lauree, in Archeologia e Medicina, e il mio lavoro presso una multinazionale specializzata in biotecnologie. I lettori sanno capire subito quando uno scrittore sa bene di cosa parla e quando, invece, sta solo facendo un bel compitino con notizie di seconda mano».
Fuori i nomi!
Ridendo. «Non sono così coraggioso».
Il suo primo romanzo, La biblioteca dei morti, solo in Italia ha venduto oltre 400mila copie, eppure lei ricevette 65 rifiuti prima di trovare un agente letterario...
«Non mi sono mai arreso, perché credevo in quello che facevo. Questo è l’unico consiglio che posso dare ai giovani: non mollare mai».
Nel corso di questa sua breve vacanza romana, ha accompagnato sua moglie Tessa nei luoghi dove è ambientato il prossimo romanzo, Near Death, che da noi uscirà tra un anno.
«L’ho ambientato a Roma perché considero questa città una sorta di ground zero per il tipo di thriller che scrivo: archeologia, religione, intrighi internazionali...

».
Insomma quello che serve per scrivere romanzi come Angeli e demoni di Dan Brown...
«Sì, però la vera sfida è stata con me stesso. Questa volta, infatti, ho scelto come protagonista una donna. E per di più suora».

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