Vito Dattolico sorride pensando alla sentenza di Ines Robolotti. Lui che è il presidente dei Giudici di pace di Milano si dice compiaciuto per «il salto di qualità che, da un paio danni, hanno fatto i cittadini meneghini».
Che cosa intende?
«Il nostro lavoro negli ultimi anni può essere schematizzato con un diagramma in salita: aumenta il numero dei ricorsi, ma aumenta di pari passo anche la qualità dei ricorsi stessi».
Perché?
«I milanesi sono diventati più scaltri: sono più consapevoli circa i loro diritti e non hanno alcuna voglia di sentirsi perseguitati».
Secondo lei quali conseguenze avrà questa sentenza?
«Penso che in molti al più presto seguiranno lesempio di quel signore. Molti cittadini ora si chiederanno se anche nelle vie dove abitano non sia stato eluso il principio di ragionevolezza».
La giurisprudenza cosa prevede esattamente?
«La Cassazione ha stabilito che compete al giudice verificare se sia stato rispettato il principio di ragionevolezza nella suddivisione tra parcheggi liberi e a pagamento».
Dove?
«Nelle strade della città.
Cosa pensa farà ora il Comune?
«I pronunciamenti come questo sono sempre positivi. Il Comune lo prenda come una spinta propulsiva nella pianificazione della viabilità della città».
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