Se si chiama condono e lo propone il governo Berlusconi, apriti cielo, Bersani e compagni alzano le barricate. Ma se in Sicilia, dove Pd e Mpa sono alleati nella giunta del ribaltone, si chiama invece «recupero e valorizzazione delle coste», i moralisti democratici non gridano allo scandalo. Anche se la denominazione finto ecologista del ddl messo in cantiere nasconde in realtà una sanatoria che legalizza la cementificazione delle coste. E anche se si tratta, per certi versi, di una norma ad personam. Sì, perché ad avere guai giudiziari per abusivismo edilizio, per una villetta a Ispica (Ragusa) troppo vicina al mare, è il governatore e leader del Mpa Raffaele Lombardo (nella foto), o meglio la sua signora, Saveria Grosso, cui è intestata la casa oggetto dellindagine. E perché anche il deputato regionale del Mpa che ha proposto il ddl, lo ha confessato lui stesso, ha una casetta da sanare. Magari con la norma su misura che il partito del governatore sta tentando di far passare.
Il disegno di legge, di fatto, è una maxi-sanatoria delle ville abusive costruite a meno di 150 metri dal mare. Prevede che possano essere regolarizzati gli edifici costruiti in epoca successiva al 31 dicembre del 1976. La villetta sotto accusa della famiglia Lombardo, frutto della ristrutturazione di un vecchio rudere, è del 2010, e dunque rientrerebbe in pieno nella nuova normativa. Così come rientrerebbe nel ddl la casa del deputato regionale Mpa Paolo Ruggirello che ha ideato la sanatoria. Il ddl ha già ricevuto il primo sì in commissione Territorio e ambiente, col voto contrario del Pdl e lassenza, per qualcuno sospetta, del Pd. A dare fuoco alle polveri della polemica politica il Pdl, che in Sicilia è allopposizione dopo il ribaltone di Lombardo: «In questa smania del governatore Lombardo di distruggere la Sicilia ha tuonato il coordinatore regionale, Giuseppe Castiglione dovè finito il Pd, innaturale alleato del Mpa, e dove è finita la sua sbandierata foga ecologista?».
Già, dovè finito? Sarebbe da dedicargli una puntata di Chi lha visto?... Il partito, a livello nazionale, si è ben guardato dal prendere posizione sulla sanatoria(magari lo farà tra qualche mese, la presidente Pd Rosi Bindi sembra aver scoperto pochi giorni fa che i democratici in Sicilia sono alleati di Lombardo, si è detta «scandalizzata» per il loro ingresso nella giunta siciliana e ancora ieri ha chiesto le dimissioni del governatore, sconfessando i dirigenti siciliani del Pd che lo sostengono). Gli unici a intervenire, imbarazzati, sono stati i deputati regionali del Pd, direttamente responsabili in quanto assenti: «Il ddl hanno spiegato è stato approvato in commissione durante lassenza degli esponenti del Pd, che non hanno partecipato in alcun modo alla stesura del testo e non lo condividono. Se questo disegno di legge arriverà in aula hanno aggiunto troverà la nostra contrarietà».
Intanto, grazie alla provvidenziale assenza dei deputati del Pd (ma come, sanno che si profila un possibile scempio delle coste e non si presentano?), la sanatoria ha avuto in commissione il primo sì. Non è lunico delliter legislativo. Prima di essere varato in via definitiva il ddl deve passare da altre commissioni e poi, naturalmente, deve essere approvato dal Parlamento siciliano. Il governatore Lombardo cerca di minimizzare. E quasi prende le distanze da un provvedimento che pure è stato proposto dal suo Mpa, partito di cui è il leader incontrastato: «Questo ha detto ieri il governatore è il ddl di un deputato, non del governo, e su questo si sono dette una serie di castronerie. Il ddl per diventare legge dovrebbe avere 46 deputati che lo votano dopo un dibattito lungo almeno due anni... Mi auguro che lAssemblea regionale e la classe politica si pongano il tema perché non farlo è da ipocriti. Ci sono 30, 40mila case abusive? Se le lasciamo come sono voglio vedere come si abbatteranno. Non ci sono i soldi per abbatterle e neppure dove depositare gli inerti. È un argomento delicato che non si è avuto il coraggio di affrontare almeno da 20 anni a questa parte».
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