I segreti di De Gradi: «Io, il mister ombra amico di Novellino»

I segreti di De Gradi: «Io, il mister ombra amico di Novellino»

Emmanuele Gerboni

Quando giocava faceva come Volpi, passaggi con il righello e palla negli spazi. Una gioia per gli attaccanti. Quando si trova in panchina assomiglia di più a Palombo, pressing alto e marcatura stretta. Perché Walter Novellino la sua partita la vive sempre al massimo. E Giuseppe De Gradi, allenatore in seconda della Samp, fa il mediano. Vede, ascolta e cerca la parola giusta al momento giusto. C´è feeling tra loro due, ormai sono sette anni che si conoscono. Qui non si parla più di un semplice rapporto di collaborazione, c´è qualcosa che va oltre: una forte amicizia. Bisogna tornare indietro fino a Piacenza dove De Gradi aveva concluso la sua carriera da calciatore. Allenava i ragazzini, arriva Novellino e lo porta su in prima squadra. Poi, quando la Samp chiama, «Monzon» chiede a De Gradi di seguirlo.
Il resto, lo vedi ogni giorno a Bogliasco e soprattutto tutte le domeniche in panchina. Quando Novellino magari si arrabbia, e tanto, per quell’ errore di troppo che proprio non gli è andato giù. E De Gradi deve metterci proprio quella parolina giusta: «Ormai ci conosciamo molto bene, so come propormi durante la partita. A volte, il mister si lascia prendere dall´intensità della gara, allora si cerca di trovare un equilibrio». Caratteri diversi che vanno perfettamente d'accordo. De Gradi sa benissimo che la forza di Novellino è anche questa. Non accontentarsi mai. Vuole il massimo. Sempre. E allora capita pure che quella panchina sia troppo stretta per «Monzon» che si arrabbia perché quel movimento si doveva fare tutto in un altro modo. Ma con De Gradi, ormai, si intendono con uno sguardo. Non servono tante parole.
È un lavoro continuo. Sul campo e fuori. Se non c´è l´allenamento, si mettono davanti al videoregistratore e divorano cassette sui prossimi avversari della Samp. E Novellino, anche recentemente prima della partita con l´Ascoli aveva ribadito i complimenti a De Gradi per il suo lavoro. «Sono molto contento perché il mister mi dà spazio, ha grande fiducia nel sottoscritto e questo mi fa estremamente piacere. So fin dove posso arrivare e con lui si lavora benissimo. C'è grande collaborazione, cerco di aiutarlo quando bisogna individuare i punti deboli delle avversarie. È davvero bravo, esistono pochi allenatori che sanno preparare e "vedere" la partita come lui. È un grandissimo lavoratore. Fuori dal campo, poi, è una persona straordinaria», conclude De Gradi. E lo staff è diventato più ricco con l´ingresso di Ciccio Pedone, questa squadra nella squadra è ancora più forte. È proprio così, un grande mister e un grande staff che comprende anche il preparatore atletico Ferretto Ferretti e quello dei portieri Rino Gandini.

Tutto curato nei minimi dettagli. Non hanno orari, si inizia alle 8 del mattino e si tira avanti fino a quando il sole saluta Bogliasco. E poi la domenica quando si scende in campo, eccolo lì De Gradi. Un pò Volpi e un pò Palombo.

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