I sindacati: «Nessun problema in fabbrica, fermeremo la Fiom»

La vittoria del «sì» al referendum segna il rilancio di Mirafiori e permette a Sergio Marchionne di fare avanzare il progetto «Fabbrica Italia». L’esito uscito dalle urne, dove i favorevoli si sono fermati al 54%, lascia però aperto il nodo della «governabilità» della fabbrica torinese. I garanti dell’accordo saranno le quattro sigle sindacali che hanno combattuto sul fronte del «sì»: Fim, Uilm, Fismic e Ugl.

Da qui l’idea del «Giornale» di porre ai quattro leader (rispettivamente Giuseppe Farina, Rocco Palombella, Roberto Di Maulo e Giovanni Centrella) due domande:
1 A Mirafiori quanto sarà marcato il problema della governabilità dell’impianto?

2 Perché le sigle che hanno firmato il «sì» non uniscono le forze per creare anche in Italia un blocco sindacale unico sul modello della Uaw (il sindacato americano dei metalmeccanici)? Nel suo recente viaggio a Torino, il capo delle tute blu statunitensi, Bob King, era infatti rimasto sorpreso dalla frammentazione delle sigle sindacali in Italia. «Troppe voci per potersi mettere d’accordo su determinati e fondamentali argomenti in tempi rapidi», aveva commentato al suo rientro a Detroit.

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