da Roma
Liberalizzazioni, una piena attuazione della legge Biagi, la difesa della riforma Moratti e della legge 194. Loffensiva dei socialisti che si riconoscono nella Casa delle libertà partirà da questi cardini. E lo strumento per influenzare la linea politica del centrodestra sarà una newsletter settimanale promossa dalla Fondazione Free - think tank dei riformisti di Forza Italia promosso tra gli altri da Renato Brunetta e da Maurizio Sacconi - e da Giovane italia, associazione presieduta da Stefania Craxi. Si chiama Fg-news e si propone, insieme alla rivista LIrcocervo, di «fissare lagenda del riformismo possibile». Un riformismo laico, ha precisato il vicecoordinatore di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto. Lontano dal fondamentalismo religioso così come dallanticlericalismo militante: «Noi siamo per una terza via: non siamo né atei devoti, né laicisti». Contro la subalternità della politica alla religione e contrari alla rimessa in discussione della legge 194 che regola linterruzione di gravidanza. Nessun dubbio sullappartenenza alla Casa delle libertà. «Chi ciecamente è andato a sinistra si è trovato a ridosso di un partitino, lo Sdi, talmente logoro, sfiduciato, sfibrato, da gettarsi addirittura nelle braccia di un altro partito, il radicale, sposandone il simbolo, il programma, i personaggi», ha attaccato Stefania Craxi. Il posto dei riformisti, ha aggiunto Cicchitto, è in Forza Italia. Un po per reazione a quanto è successo nel 92. Ma anche grazie alla «geniale intuizione di Berlusconi» che ha creato un partito che per «primo in Italia ha superato ogni storico steccato, dando vita a unorganizzazione pluriculturale, nel quale convivono cattolici e laici su un comune programma riformista e su valori condivisi quali la difesa della persona, la laicità dello Stato, il garantismo e lo stato di diritto, leconomia sociale di mercato». Tra i punti di forza dellalleanza tra Giovane Italia e fondazione Free, ci saranno sicuramente i temi economici e del lavoro. I socialisti di Forza Italia intendono valorizzare i corpi intermedi della società, sindacati in testa. Ma seguendo il modello del Patto per lItalia, laccordo siglato dal governo e da quasi tutte le parti sociali, Cgil esclusa. Bisogna ripartire da qui, ha spiegato Sacconi.
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