I temporali travolgono i profeti del disastro siccità

Danni in Liguria e Friuli, in Lombardia allerta della Protezione. E l’emergenza gridata poche settimane fa si affievolisce

da Milano

Del caldo torrido previsto per i primi di giugno per ora non c’è traccia. Slittato, dicono le nuove previsioni, di almeno un paio di settimane. A causa della pioggia che da 72 ore sta flagellando il Centro-Nord. E ora gli esperti dicono che se il maltempo durasse ancora 15 giorni, la minaccia della siccità estiva sarebbe dissolta come per incanto. Ma per ora i climatologi non si sbilanciano e parlano di «perturbazione non risolutiva», di relativo sollievo per l’agricoltura, per i laghi, per i fiumi, Po in testa. «Abbiamo recuperato circa il 30-35% del deficit del Po – spiega Bernardo De Bernardis, direttore generale della Protezione Civile –, ma ci aspetta un periodo di picco per gli usi domestici e agricoli e non siamo ancora fuori dall’emergenza». La cautela ora è d’obbligo tra gli addetti ai lavori, ma anche un po’ di ottimismo, mentre qualche settimana fa non ce n’era altrettanta nel gridare al rischio di chiusura delle industrie a causa della siccità che avrebbe dovuto attanagliare l’Italia.
Intanto l’acqua per la produzione del riso è stata garantita, sono stati accumulati 400 milioni di metri cubi nei bacini montani per la produzione di energia elettrica e gran parte dei laghi sono in buona salute. Il lago di Como ha raggiunto il metro, il Maggiore è al massimo livello di regolazione, l’Iseo è a quota 90 centimetri contro i 110 massimi consentiti. Solo il lago di Garda è in crisi, orfano di grandi apporti dalle montagne, quest’anno scarse di neve.
Ma la perturbazione in corso non è ancora finita. E non è detto che sia di così lieve entità, come teme qualche meteorologo. Tra una settimana, quando le piogge saranno un ricordo, si potranno tirare le somme. Per il momento, l’unica emergenza sicura è quella dovuta alla violenza della pioggia, dal Piemonte alla Toscana. I nubifragi hanno scaricato in Liguria fino a 220mm di acqua in tre ore. La pioggia mista a grandine ha messo in ginocchio Genova, la riviera del Levante e tutto l’entroterra: strade, negozi e scantinati allagati, viabilità in tilt, un tratto di autostrada chiuso, treni in ritardo, barche affondate, cittadini impossibilitati a uscire di casa, scuole chiuse. Metri di pioggia in sole quattro ore. Si contano anche danni ingenti all’agricoltura: franati i terrazzamenti di olivi del Levante ligure, distrutte dalla grandine le coltivazioni orticole e molti frutteti.
In Lombardia la situazione è sotto controllo, anche se fino a stasera c’è preallarme per rischio idrogeologico alluvionale. In Toscana, invece, quattro mezzi della Protezione civile hanno recuperato 50 alunni di un’elementare vicino a Firenze in gita scolastica rimasti isolati a causa del forte temporale. La perturbazione, arrivata dall’Inghilterra, si sta spostando anche verso il Nord-Est: Veneto e Friuli, che deve fare i conti anche con i danni di circa 45 milioni di euro provocati dai temporali del 26 e 27 maggio scorso. Domani investirà anche il Sud, specie Sicilia e Calabria.
Il caldo arriverà dunque in ritardo rispetto alla tabella di marcia. Ma verso fine mese, avvertono gli esperti, si boccheggerà, soprattutto nelle grandi città dove si potranno sfiorare i 40 gradi.

E le vacanze sarebbe meglio farsele a luglio perché in agosto è prevista una forte instabilità. «Si sarà accumulata una grande energia che, con l’arrivo di un po’ di aria fredda, provocherà dei gran temporali – aggiunge De Bernardis -, assisteremo a un’alternanza di fasi temporalesche a fasi calde».

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