I trucchi antichi dell’andar per mare

I trucchi antichi dell’andar per mare

Biscotto, vino, carne e pesci salati, aglio, cipolle, formaggi e legumi costituivano la tipica dieta a bordo delle navi del Quattrocento. E si faceva grande uso di aceto, come disinfettante per pulire i locali, per contrastare il gusto di marcio dei cibi e per coprire il tanfo proveniente dalle acque di sentina, così forte da causare nausea e svenimenti ai passeggeri meno robusti. Lo racconta Pierangelo Campodonico, direttore del Galata Museo del Mare, nel volume «Andar per Mare», a cura di Paola Massa, professore ordinario di storia economica nella Facoltà di Economia dell’Università di Genova. Una ricerca coordinata e divisa in nove saggi di autori diversi sugli aspetti economici e sociali del trasporto marittimo delle persone attraverso i secoli, a partire dal Medioevo per giungere fino ai giorni nostri. Il risultato è un’opera di rigore scientifico, interessante anche per i non addetti ai lavori, che descrive l’evoluzione delle navi e delle tipologie di naviganti e passeggeri, dai marinai-mercanti, pellegrini e soldati ai crocieristi di oggi, attraverso tappe fondamentali, come l’apertura delle rotte oceaniche, il passaggio dalla vela alla navigazione a vapore, il fenomeno dell’emigrazione di massa, il cambiamento dal trasporto misto di merci e persone al trasporto di soli passeggeri.
Oltre a quello di Campodonico («Bussola e portolano, galletta e vermi: navigare al tempo di Cristoforo Colombo»), gli interventi, dai titoli significativi, sono scritti da docenti e studiosi di diversi atenei italiani: Pinuccia Simbula («Andar per mare nel Medioevo: marinai, mercanti, guerrieri e pellegrini sulle rotte del Mediterraneo»), Vito Piergiovanni («Il viaggio per mare: spunti di diritto medievale e moderno»), Maria Stella Rollandi («Ingegneria e costruzioni di navi per il trasporto di persone tra Otto e Novecento»), Ezio Ritrovato («Un capitolo nella storia della Società di Navigazione a Vapore Puglia: l’emigrazione transoceanica di fine Ottocento»), Giuseppe Moricola («Per partire: il viaggio degli emigranti meridionali in età liberale tra rappresentazioni e realtà»), Daniele Andreozzi («Uomini in mare. Il porto di Trieste e il traffico passeggeri dall’avvio della navigazione a vapore alla prima Guerra Mondiale»), Marco Doria («Dal trasporto degli emigranti alla crociera. La travagliata storia della Società di navigazione Italia»), Loredana Panariti («La fabbrica delle crociere. Il settore cantieristico e il turismo sul mare, 1980-2007»).
Disagi, fatiche e pericoli mortali non hanno dissuaso i nostri antenati dal navigare.

Così il progresso ha potuto percorrere la sua strada anche sui mari, conquistando velocità, comodità e sicurezza. Il libro racconta efficacemente come.
«Andar per Mare» a cura di Paola Massa, De Ferrari Editore, pagg. 200, Euro 18

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