Claudia B. Solimei
da Bologna
La giunta di Sergio Cofferati ha perso il suo primo pezzo: i Verdi hanno espulso il loro rappresentante, lassessore alla Casa Antonio Amorosi, fin dallinizio schierato in solitudine con il primo cittadino di Bologna nella crociata legalitaria. La decisione è stata presa ieri, proprio alla vigilia della presentazione, oggi in giunta, del testo definitivo del Cinese sulla legalità, a cui sarà chiamata a rispondere Rifondazione comunista, laltra alleata in fibrillazione. Dura la reazione di Cofferati di fronte allespulsione decisa dai vertici nazionali del partito ambientalista: «Non è un buon viatico per il futuro di una coalizione - ha detto mentre era ancora in corso il Consiglio comunale -. Amorosi ha tutta la mia solidarietà». Lassessore ha annunciato che, godendo della fiducia del sindaco, resterà in giunta come tecnico, e ha attaccato il suo ormai ex presidente Alfonso Pecoraro Scanio: «La linea politica del partito la dettano i Disobbedienti». E Amorosi sa bene di cosa parla, visto che lui stesso, prima di diventare «uomo di governo», è stato un militante no global.
I Verdi scelgono per ora lappoggio esterno ma chiedono un confronto politico con i partiti dellUnione che formano la maggioranza. Cofferati prende tempo: prima di qualsiasi decisione sulla composizione della sua giunta, aspetterà il voto in Consiglio sulla legalità. E allora loro rilanciano: premette che è una battuta, ma le parole del coordinatore provinciale Carmelo Adagio sono forti: «Se Cofferati vuole ridisegnare la maggioranza, torni alle urne. Noi rifiutiamo il metodo di farlo attraverso gli ordini del giorno». Il partito, che aveva già annunciato che non avrebbe nemmeno partecipato alla discussione sulla legalità, ha accelerato la crisi dopo la decisione della giunta di spegnere ogni sabato il sistema di telecontrollo che vigila sugli accessi delle auto nel centro città. Una questione di smog, insomma. Sabato, insieme a Rifondazione comunista, i Verdi erano scesi in piazza con oltre 500 cittadini per chiedere la revoca del provvedimento.
«Se Amorosi non si dimetterà, dovrà essere Cofferati a ritirare le deleghe allassessore - ha avvertito il deputato e coordinatore nazionale Paolo Cento -. E questo ovviamente vale anche per la discussione prevista domani (oggi, ndr) sullordine del giorno relativo alla legalità». Il Cinese ieri non ha nascosto la sua irritazione, condita anche da una buona dose di irrisione nei confronti dellalleato ribelle: «Appoggio esterno a cosa?» ha chiesto ironicamente, invitando poi il partito a preoccuparsi della «compatibilità tra la loro collocazione futura e la presidenza di un Quartiere e di una commissione». «Aspetto serenamente le loro riflessioni» ha concluso.
Di fronte alla prima vera rottura nella maggioranza che guida il municipio di Bologna, suona la carica il centrodestra: «È linizio di una valanga che travolgerà questo modo di fare politica» prevedono i guazzalochiani della lista civica La Tua Bologna.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.