Così come nei vecchi (ma buoni) romanzi gialli l’assassino è il maggiordomo, nell’Italia di oggi la «lettrice forte» è chi non te l’aspetti, o quasi: la badante straniera. Si tratta di una figura che qualche volta potremmo aver visto usare Skype per tenere i contatti con la famiglia lontana (più via webcam che con parole scritte) e qualche volta leggere i giornali gratuiti distribuiti in metropolitana. Tuttavia è un po’ più difficile immaginarla immersa giorno dopo giorno nella lettura di un romanzo.
Ma tant’è: un’indagine dell’Assessorato alle politiche culturali della provincia di Roma ha portato alla luce che il 53 per cento delle donne immigrate legge fino a cinque libri l’anno e il 16 per cento arriva a oltre venti. In pratica sono «lettrici forti» persino secondo i nostri parametri Istat. Alcune badanti di origine slava, poi, si rivelano essere lettrici «fortissime», anche perché alle spalle hanno sovente una formazione o una professione di buon livello: alcune dalla Bulgaria hanno dichiarato di leggere più di un centinaio libri in un anno. L’indagine - svolta tra cento tate, colf e badanti, di cui finora ne sono state sentite più della metà, quindi tutto è da prendere più come segnale di una tendenza che come realtà di fatto - si concluderà nella primavera del 2011 ed è agganciata a una mostra bibliografica itinerante, nonché alla creazione di biblioteche pubbliche ad hoc, come le otto «Biblioteche del Mondo », con sezioni a Bracciano, Mazzano, Ladispoli, dove queste «badanti della lettura » possono prendere in prestito volumi in lingua madre. Anche se - come è stato raccontato una settimana fa durante l’incontro «Lettrici del mondo. Cosa, dove e quanto leggono tate, colf e badanti» all’ultima edizione di Più libri più liberi - le nostre badanti preferiscono innanzitutto apprendere l’italiano, in un primo momento attraverso grammatiche e dizionari, per poi migliorarlo curiosando nelle biblioteche delle case dove lavorano o sulle bancarelle di libri usati (la fonte di questa notizia è di prima mano: l’indagine, infatti, è stata condotta dalle associazioni romane NoDi e Lipa, entrambe impegnate sul fronte dei diritti e dell'integrazione e a stretto contatto con il mondo delle badanti). Ma una curiosità si pone subito: che cosa leggono le badanti?
Da un primo sguardo ai questionari compilati finora, sappiamo che quelle di prima generazione continuano a frequentare la letteratura a cui erano già affezionate nel loro paese d’origine: libri spesso religiosi, come quelli di Karol Wojtyla o di Madre Teresa, oppure memoir, per esempio di attrici come Oana Pellea, piuttosto famosa in Romania, o di scrittori dell’est come Miljenko Jergovic (pubblicato da noi da Zandonai o Scheiwiller). Ci sono anche grandi nomi come Mircea Eliade, Eminescu, Lucian Blaga, Tolstoj, Puskin, seguiti da libri di astrologia, salute, yoga. Discorso diverso per le badanti di seconda generazione: tra le loro letture troviamo Il cacciatore di aquiloni di Khaled Hosseini, la saga di Harry Potter, Oceano Mare di Alessandro Baricco, Mia madre amava il mare di Enzo Siciliano e alcuni testi di Melania Mazzucco. Alla fine, la narrativa (al 22 per cento) vince sulla poesia (al 17 per cento) e sulla saggistica (al 16 per cento). Si legge per lo più a casa (il 53 per cento delle lettrici) e subito dopo sui mezzi pubblici (il 20 per cento). Da aggiungere, poi, che qualche badante (come la rumena Amelia Anghel) è arrivata in Italia portandosi la sua biblioteca tutta intera su un ereader. «È l’integrazione fai da te ci dice Vladimiro Polchi, autore di Blacks out. Un giorno senza immigrati (Laterza), che ha introdotto l’incontro a Più libri più liberi - .
Questa ricerca ci racconta di un'integrazione che nasce dal basso, dall’incontro tra lavoratrici straniere e famiglie italiane: colf e badanti divorano poesie e romanzi, Facebook e giornali on line, leggono per lo più in italiano e raccontano favole del proprio Paese d’origine ai bambini che accudiscono. Troppo spesso la figura del migrante è appiattita su lavoro che fa. “Cercavamo braccia sono arrivati uomini”. Ecco colf e badanti, non sono solo braccia, ma donne con le loro passioni, curiosità, cultura».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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