Francesco Rizzo
Nel corridoio estivo spalancato fra il mondiale e la prossima serie A di calcio, gli Europei di atletica fanno sbocciare nelle tv accese allora di cena la festa degli sprinter, dei faticatori delle lunghe distanze, dei salti e dei lanci. Uno spazio ancora pulito per uno sport che, in Italia, può aver persino trovato in Andrew Howe il campione-personaggio che attiri nuovi sguardi. Resta però laltro lato del pianeta, inteso qui non come ciò che accade sulle piste doltreoceano, ma negli uffici dei dirigenti e dei legali e nei laboratori danalisi. La Federazione internazionale di atletica ha aperto unindagine a carico di Trevor Graham, lallenatore di Justin Gatlin, lo sprinter di Brooklyn che divide con Asafa Powell il record del mondo dei 100, ma che in primavera è stato trovato positivo (testosterone) e ora rischia la squalifica a vita. Coach Graham è così circondato da terra bruciata. Il meeting di Berlino del 3 settembre prossimo, atto finale della Golden League, ha già negato lammissione ai suoi atleti, invitando altri meeting a fare lo stesso; il comitato olimpico statunitense ha chiuso a Graham le porte dei suoi centri di allenamento. Ma soprattutto la Iaaf indagherà anche sugli altri assistiti del tecnico giamaicano, alla ricerca di risposte su un intero gruppo da sempre nellocchio del ciclone: sono almeno una mezza dozzina gli atleti a lui collegati e in passato puniti o sospettati di doping, come Marion Jones. Il nome più celebre è quello di Tim Montgomery, privato del record mondiale dei 100, squalificato fino al giugno 2007. Graham - argento olimpico 1988 nella 4x400 con la Giamaica - affronta lassedio da Raleigh, in North Carolina, dove ha sede la sua Sprint Capitol Usa, scuderia di fuoriclasse della velocità.
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