Due grandi attori. Un gioco teatrale surreale, una parabola contemporanea, che cerca di raccontare con i toni della leggerezza e del paradosso una società in crisi, dove i valori dell'uomo appaiono lisi e sfilacciati sullo sfondo di un progressivo impoverimento spirituale. Giobbe Covatta ed Enzo Iachetti debuttano giovedì al Politeama con lo spettacolo «Niente progetti per il futuro» scritto e diretto da Francesco Brandi.
Un po di trama. Due uomini si incontrano di notte su un ponte della periferia di una grande città. Li accomuna la singolare circostanza che nello stesso momento hanno pensato di compiere il medesimo gesto: suicidarsi gettandosi dal ponte. Tobia (Enzo Iacchetti) è un vip della tv, psicologo di nascita ma opinionista-tuttologo di adozione (televisiva). È un uomo colto e ironico, ma anche estremamente egoista ed egocentrico. È finito in disgrazia dopo aver involontariamente offeso un alto papavero della televisione in una delle solite schermaglie dei salotti televisivi. Oltre allo sbriciolamento della sua carriera Tobia non sopporta di essere stato improvvisamente abbandonato da tutti. Ma proprio nel fatidico istante in cui sta per lasciarsi andare giù dal ponte appare Ivan (Giobbe Covatta). Garagista, uomo semplice e di una piacevole concretezza, religioso praticante, di estrazione sociale bassa, con una cultura non certo ricca ma nutrita da uninsopprimibile curiosità che alimenta le sue velleità speculative e persino filosofiche, un filosofo del paradosso ovviamente! E proprio certe sue speculazioni vittimistiche lo hanno portato a concludere che il modo più consono di reagire al tradimento della fidanzata sia levarsi la vita. Adesso che però ha conosciuto di persona Tobia, di cui è da sempre grande fan, ha deciso che la sua ultima buona azione da vivo sarà impedirgli il suicidio. Dall'incontro-scontro di questi due personaggi che provengono da mondi così lontani, con prospettive sulle cose della vita così distanti, nasce il dramma o la commedia, secondo i diversi punti di vista o la diversa lettura degli avvenimenti. Francesco Brandi rappresenta una delle più nuove e più autentiche voci della drammaturgia italiana.
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