Iberdrola acquista Scottish

da Milano

La spagnola Iberdrola acquisterà la britannica Scottish Power per 17 miliardi di euro, diventando così il terzo gruppo europeo nel settore dell’energia dopo la francese Edf e la tedesca E.On. E sarà anche la terza fusione europea per importanza dopo quelle tra Suez e Gaz de France e l’Opa di E.On su Endesa, se andranno in porto. L’offerta è già stata accettata: il prezzo, che sarà pagato in contanti e azioni, corrisponde a 777 pence per azione, ed è inferiore alle 800 pence che erano attese dagli analisti di settore. Il risultato della fusione sarà una società con una capitalizzazione di 63,8 miliardi, un fatturato di 20 e una potenza di generazione di 36mila megawatt, di cui 6mila da fonti rinnovabili, in gran parte eolico. Iberdrola è infatti il più importante produttore mondiale di energia eolica. La società iberica ha sede a Bilbao, nei Paesi baschi, è la seconda compagnia spagnola del settore ed ha attività nei settori del gas e dell’elettricità in 28 paesi, nel 2005 ha realizzato un fatturato di 11,74 miliardi con un utile di 2,26. Scottish Power è il quinto gruppo energetico britannico, il primo nel settore dell’eolico, ha 5,2 milioni di clienti ed ha attività anche in Canada e Stati Uniti.
I titoli delle due società coinvolte hanno subito ieri ribassi: Iberdrola ha perduto il 2,1% a 32,06 euro a Madrid, mentre Scottish Power è scesa a Londra dello 0,8% a 740 pence, quindi sotto il livello dell’offerta spagnola. Un segnale della delusione per l’offerta, che secondo gli analisti non dovrebbe essere un ostacolo insormontabile. Alcuni operatori ritengono comunque che altri gruppi potrebbero provare a lanciare un’Opa a livelli più alti. Va però segnalato che Scottish Power ha già rifiutato un’offerta di E.On un anno fa, e più recentemente quelle della tedesca Rwe e della svedese Vattenfall. La francese Edf, che avrebbe potuto essere interessata, non si è invece mossa perchè temeva di incorrere nell’Antitrust, essendo già presente sul mercato inglese attraverso London Energy (oggi Edf Energy). Sul fronte di Iberdrola gli osservatori si attendevano una fusione con l’altro gruppo spagnolo, Union Fenosa, che ha come primo azionista l’impresa di costruzioni spagnola Acs, dopo che questa aveva acquistato anche una partecipazione del 10% nella società di Bilbao. Ed è interessante notare che ieri il presidente di Iberdrola, Ignacio Sanchez Galan, ha affermato che se andrà in porto l’operazione Scottish Power, la sua società potrà fondersi più facilmente con un’altra spagnola.
Ma l’affare Iberdrola-Scottish è destinato ad avere ripercussioni su due altri fronti: quello inglese, più limitato, ma soprattutto quello europeo. In questo secondo scenario, come riferito sopra, sono già in corso la fusione Suez-Gaz de France e l’Opa di E.On su Endesa. Mentre altre società britanniche potrebbero diventare oggetto di offerte: British Energy, Scottish & Southern Energy, Drax Group. Il mercato inglese, che è stato liberalizzato prima degli altri ed è più spezzettato, è anche quello che può diventare più facilmente oggetto degli appetiti dei maggiori gruppi europei.

E mentre Enel ha detto di non essere interessata al mercato inglese, Rwe ha gettato la spugna su Scottish solo in dirittura finale. E sono proprio Enel ed Rwe i due gruppi che dovranno guardarsi attorno con più attenzione.

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